Acquisizione del lascito di Jonas Fränkel con il lascito nel lascito di Carl Spitteler

Berna, 22.04.2021 - L’Archivio svizzero di letteratura, sezione della Biblioteca nazionale svizzera, ha acquisito il lascito di Jonas Fränkel (1879-1965), a oltre mezzo secolo dalla sua morte. La vita movimentata di questo studioso ebreo è legata a un periodo splendente e a uno buio della storia svizzera: ebbe grandi meriti nel promuovere l’opera di Carl Spitteler e la sua candidatura al Premio Nobel, ma per tutta la vita venne emarginato sul piano personale e professionale e dovette subire le tendenze antisemite diffuse in ambito giornalistico, politico, giudiziario, economico e scientifico. Il lascito comprende anche numerosi manoscritti di Spitteler affidati da quest’ultimo a Fränkel, scambi epistolari con letterati rinomati e importanti documenti relativi all’edizione di opere e all’attività pubblicistica di Fränkel.

Lo studioso di letteratura Jonas Fränkel si distinse come curatore di opere ed epistolari di scrittori tedeschi e svizzeri. Due controversie giudiziarie hanno tuttavia segnato la sua carriera e fatto sì che questo importante lascito giunga all’Archivio svizzero di letteratura della Biblioteca nazionale svizzera solo a oltre mezzo secolo dalla morte di Fränkel, avvenuta nel 1965.

Nato nel 1879 a Cracovia, dopo essersi inizialmente preparato a una carriera da rabbino, Jonas Frankel iniziò gli studi all’Università di Vienna nel 1898. Essendo ipoudente dall’età scolastica, non riuscì però a seguire le lezioni, per cui si trasferì all’Università di Berna, dove trovò condizioni a lui più congeniali, conseguì il dottorato in scienze letterarie nel 1902 e, su raccomandazione dello scrittore Carl Spitteler, nel 1921 fu nominato professore straordinario.

Prima controversia: Carl Spitteler

I due uomini di lettere erano uniti da una stretta amicizia, consolidata anche da una fruttuosa collaborazione: Spitteler inviava bozze di testo a Fränkel, che le commentava e aiutava Spitteler nelle questioni legate alle traduzioni e nelle trattative con le case editrici. Alla vigilia del conferimento del Premio Nobel per la letteratura del 1919, Fränkel si adoperò dietro le quinte per l’amico. Per questo motivo Spitteler lo designò anche amministratore del suo lascito, curatore della sua opera omnia e autore della sua biografia. A tale scopo cedette a Fränkel numerosi materiali, tra cui i manoscritti di Prometeo e Primavera olimpica, annotazioni autobiografiche, in parte illustrate, e diversi scambi epistolari privati.

Le figlie di Spitteler, consigliate da eminenti germanisti svizzeri, avevano però altri piani. La Confederazione, per cui il fondo Spitteler nel 1933 fu il primo lascito ottenuto in donazione, ricorse alla via giudiziaria per far rispettare le condizioni contrattuali volute dalle figlie di Spitteler, ovvero di non concedere a Fränkel l’accesso ai materiali dello scrittore e di dissuaderlo dal progetto di curarne l’opera omnia. Il conflitto culminò in un’azione di polizia del 1948, rimasta profondamente impressa nella memoria della famiglia Fränkel, finalizzata a trasferire alla BN i materiali di Spitteler in possesso dello studioso.

Seconda controversia: Gottfried Keller

I dissidi legati a Spitteler si aggiunsero a un secondo conflitto. Nel 1926 il Governo zurighese incaricò Fränkel di curare una prima edizione critica delle opere di Gottfried Keller. Gli editori dell’opera omnia temettero però un calo delle vendite sul mercato tedesco dopo le critiche nei confronti del regime nazista espresse dallo studioso nel suo volume Gottfried Kellers politische Sendung, uscito nel 1939. Ne scaturì una diatriba giudiziaria, a seguito della quale nel 1942 fu tolto a Fränkel il progetto editoriale e negato l’accesso agli archivi, dopo che erano già usciti 17 volumi.

L’ostracismo nei confronti di Jonas Fränkel ebbe sempre anche una connotazione antisemita, come testimoniano i vilipendi subiti a mezzo stampa. Fu tra l’altro denigrato come «ebreo della letteratura» («Literaturjude») e come «asiatico portato dal vento» («hergewehter Asiate»), che aveva l’impudenza di occuparsi di autori svizzeri di importanza nazionale: «Farci spiegare i nostri grandi poeti da un ebreo! No grazie!» scrisse ad esempio nel 1912 la rivista basilese «Der Samstag». Fränkel non ottenne mai una cattedra. Solo negli anni Cinquanta ricevette vari riconoscimenti per il suo lavoro e nel 1961 il Consiglio federale gli comunicò che avrebbe nuovamente avuto accesso al lascito Spitteler. Nel 1965 morì senza aver ultimato la biografia di Spitteler.

L’arrivo di Spitteler all’Archivio svizzero di letteratura

Il lascito di Jonas Fränkel assume grande importanza per la storia della letteratura svizzera e della germanistica dell’Ottocento e del Novecento e si intreccia a vario titolo con le vicende della Confederazione. L’ultimogenito di Fränkel ha conservato per due generazioni presso il suo domicilio la documentazione, rimasta del tutto inaccessibile fino al 2019. Solo la pronipote di Jonas Fränkel ha offerto il lascito all’ASL e condotto le relative trattative insieme ai suoi genitori. Alla fine del 2020 le autorità federali, rappresentate dalla BN, hanno concluso un accordo che prevede il trasferimento alla Confederazione del lascito dello studioso e del lascito nel lascito di Spitteler, in parte sotto forma di donazione e in parte come acquisto. Rimane aperta la questione della biblioteca d’autore a casa Fränkel.

Grazie a questa acquisizione il patrimonio documentario dell’ASL, comprendente diversi lasciti letterari, archivi e biblioteche d’autore del Novecento e del Duemila, si arricchisce notevolmente: la sola parte relativa a Spitteler è infatti di entità quasi pari alla donazione effettuata dalle figlie negli anni Trenta. A ciò si aggiungono i manoscritti di Fränkel, appunti, schedari e un’ampia documentazione relativa ai suoi progetti editoriali, materiali biografici come quaderni e diari, atti concernenti le dispute nei tribunali e sulla stampa in merito a Spitteler e alla pubblicazione dell’opera omnia di Keller e infine, ma non da ultimo, i suoi ricchi scambi epistolari. Tra i corrispondenti, sparsi per tutto il mondo, figurano Carl Albert Loosli, Romain Rolland, Werner Kraft, Rainer Maria Rilke e Arthur Schnitzler, per limitarsi ad alcuni nomi noti. Questi documenti verranno ora catalogati, contestualizzati sotto il profilo scientifico e resi accessibili ai ricercatori e al pubblico interessato.

L’Archivio svizzero di letteratura ASL, fondato nel 1991 per volontà di Friedrich Dürrenmatt come sezione della BN, custodisce numerosi lasciti e archivi letterari nonché biblioteche d’autore del Novecento e del Duemila.

La Biblioteca nazionale svizzera BN colleziona gli Helvetica, ossia testi, immagini e documenti sonori inerenti alla Svizzera, custodendo così la memoria collettiva del nostro Paese. In collaborazione con altre istituzioni, permette al grande pubblico di accedere al patrimonio culturale della Svizzera. Grazie al suo ruolo centrale di istituzione della memoria crea un ponte tra il passato e il futuro, passando per il presente. In tal modo rispecchia la pluralità culturale e linguistica della Svizzera promuovendo la condivisione e l’innovazione.


Indirizzo cui rivolgere domande

PD Dr. phil. Irmgard Wirtz Eybl, responsabile dell’Archivio svizzero di letteratura,
tel. +41 58 462 89 72, irmgard.wirtz@nb.admin.ch



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