Procedure di conciliazione in materia di locazione e affitto: diminuiscono i nuovi casi

Grenchen, 23.03.2021 - Nel secondo semestre del 2020 sono state registrate oltre 300 procedure di conciliazione in meno rispetto ai primi sei mesi dell'anno, ossia 13 419. Nel confronto annuale, il numero di nuovi casi supera leggermente il valore del 2019, ma risulta comunque nella media se si raffrontano fra loro più anni. I casi risolti nel secondo semestre del 2020 sono stati 13 164, 1324 in più del semestre precedente.

Il lavoro delle autorità paritetiche di conciliazione in materia di locazione resta sempre molto intenso: nel 2020 infatti è stato avviato un totale di 27 169 nuove procedure di conciliazione, 1426 in più rispetto all'anno precedente. Ciò potrebbe essere dovuto al ribasso del tasso ipotecario di riferimento del 2 marzo 2020, portato al 1,25 per cento. Già in passato si era assistito a un simile fenomeno in occasione del ribasso del tasso.

Anche le misure per combattere il coronavirus, in particolare le limitazioni e le chiusure imposte a negozi, ristoranti e altri esercizi potrebbero spiegare l'aumento delle procedure di conciliazione. È pure ipotizzabile che a incidere sul numero di procedure di conciliazione a partire dal secondo semestre del 2020 sia stata la proroga del termine di pagamento in caso di mora per i locatari. Questa misura rientrava nell'ordinanza COVID-19 locazione e affitto, in vigore fino al 31 maggio 2020.

Nella seconda metà del 2020 si sono registrate differenze significative tra i vari Cantoni per quanto riguarda sia il numero di nuove richieste, sia i casi risolti. L'aumento delle richieste ha interessato in particolare i Cantoni di Ginevra e Ticino, mentre nei Cantoni di Lucerna, Basilea Campagna e Argovia si è assistito a un netto calo.

Le differenze sono emerse anche nel numero di casi risolti. Per esempio, i Cantoni di Zurigo, Ginevra, Berna e Basilea-Città hanno risolto molti più casi rispetto al semestre precedente. Un'analisi differenziata dei casi risolti nel secondo semestre del 2020 rivela un incremento dei casi di riduzione della pigione (+ 2,6 %), delle domande di pagamento (+2,6 %) e dei difetti della cosa locata (+1,6 %). Tuttavia, nel confronto pluriennale non ci sono stati aumenti significativi.

Nel corso del secondo semestre sono state gestite complessivamente 21 457 procedure (cause pendenti del semestre precedente e nuove richieste). In 7583 casi è stata raggiunta un'intesa tra le parti per confronto, acquiescenza o desistenza, il che corrisponde a una percentuale del 57,6 per cento delle 13 164 procedure concluse. Nel 16,7 per cento dei procedimenti, ossia in 2194 casi, la conciliazione è fallita, provocando la consegna dell'autorizzazione ad agire.

Nel periodo di riferimento sono state accolte dalle parti 662 proposte di giudizio. La quota dei casi risolti è del 5,0 per cento. Sono state invece rifiutate 281 proposte di giudizio, equivalenti all'2,1 per cento dei casi risolti, il che ha a sua volta portato al rilascio dell'autorizzazione ad agire.

In 81 controversie patrimoniali fino a un valore litigioso di 2000 franchi, vale a dire nello 0,6 per cento dei casi risolti, è stata emanata una decisione diretta.

2363 casi sono stati risolti diversamente per ritiro, non entrata in materia, mancanza di oggetto o trasmissione a un tribunale arbitrale; essi rappresentano il 18,0 per cento dei casi risolti.

Nei casi di controversie di diritto civile, la procedura decisionale è preceduta da un tentativo di conciliazione davanti a un'autorità di conciliazione. Per le controversie in materia di locazione e affitto di abitazioni e di locali commerciali, l'autorità di conciliazione è composta da una persona indipendente, che ne assume la presidenza, e da un numero uguale di rappresentanti dei locatari e dei locatori. La procedura è retta dal Codice di diritto processuale civile svizzero (CPC).


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