Primo rapporto del Sottocomitato ONU per la prevenzione della tortura

Berna, 05.03.2021 - Nella seduta del 5 marzo 2021, il Consiglio federale ha espresso il suo parere in merito al rapporto del Sottocomitato ONU per la prevenzione della tortura. I sei membri della delegazione del Sottocomitato hanno visitato diversi istituti destinati alla privazione della libertà in Svizzera nel corso di una visita di dodici giorni e riportato le loro osservazioni in un rapporto.

Nel 2009 la Svizzera ha ratificato il Protocollo facoltativo della Convenzione dell'ONU contro la tortura. In base ad esso, il Sottocomitato per la prevenzione della tortura e di altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti (Subcommittee on Prevention of Torture, SPT) ha il diritto di visitare tutti gli istituti destinati alla privazione della libertà degli Stati aderenti. Queste visite hanno lo scopo di garantire una maggiore protezione contro la tortura e i trattamenti crudeli, inumani o degradanti in tali istituti. La prima visita in Svizzera si è svolta dal 27 gennaio 2019 al 7 febbraio 2019.

La delegazione, composta da sei membri, ha visitato diversi istituti di privazione della libertà nei Cantoni di Berna, Zurigo, Ginevra e Vaud e si è intrattenuta con reclusi, membri della polizia e del personale di sicurezza, collaboratori del settore dell'esecuzione e personale sanitario. Ha inoltre incontrato la Commissione nazionale indipendente per la prevenzione della tortura (CNPT).

Nel suo rapporto, il SPT rivolge alla Confederazione e ai Cantoni varie raccomandazioni. In particolare, ritiene che tutte le persone condannate a una misura stazionaria debbano essere alloggiate in un'istituzione adeguata, dotata di personale medico specializzato. Il Consiglio federale condivide questa raccomandazione e constata che di norma tutti gli interessati sono alloggiati in un istituto specializzato. Affinché non si verifichino eccezioni per carenza di disponibilità, in Svizzera saranno creati più di 100 nuovi posti entro il 2025.

Inoltre, il SPT raccomanda che sia sempre un giudice a decidere in merito alla prosecuzione di una misura stazionaria. Il Consiglio federale fa rilevare che ciò è già previsto dal diritto vigente. Nell'ambito della consultazione concernente il pacchetto di misure relativo all'esecuzione delle sanzioni, il Consiglio federale ha proposto, tra l'altro, che sia rafforzato il ruolo dei giudici per quanto riguarda la proroga, l'annullamento o la modifica di una misura.


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