Aspettative rivolte a Frontex

Berna, 02.03.2021 - Christian Bock, direttore dell’Amministrazione federale delle dogane (AFD), e Fabrice Leggeri, direttore esecutivo dell’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex), si sono incontrati oggi a Basilea per uno scambio di opinioni. Christian Bock ha sottolineato l’importanza per la Svizzera di una protezione efficace delle frontiere esterne dello spazio Schengen, specificando anche la necessità imperativa di rispettare i diritti fondamentali.

In occasione dell’odierno scambio di opinioni tra Fabrice Leggeri, direttore esecutivo di Frontex, e Christian Bock, direttore dell’AFD, si è discusso dell’impegno della Svizzera all’interno di Frontex, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, nonché del prossimo sviluppo di Schengen e dell’ampliamento dell’Agenzia ad esso collegato. In questo contesto Christian Bock ha sottolineato il legame indivisibile tra protezione efficace delle frontiere e rispetto dei diritti fondamentali. L’ampliamento delle risorse di Frontex deve andare di pari passo con il rafforzamento della protezione di tali diritti. La Svizzera si attende pertanto dall’Agenzia che i previsti 40 osservatori dei diritti fondamentali assumano al più presto la loro funzione e che le accuse di violazione dei diritti fondamentali vengano affrontate.

La Svizzera prende molto sul serio le accuse rivolte a Frontex

Nel quadro delle riunioni del Consiglio di amministrazione la delegazione svizzera ha più volte invitato Frontex a garantire un’indagine minuziosa, tempestiva e trasparente sulle accuse relative ai respingimenti illegali («pushback»). I diritti fondamentali devono essere rispettati senza eccezione durante tutte le operazioni di Frontex. In particolare, le persone vulnerabili devono avere la possibilità, in qualsiasi momento, di presentare una domanda d’asilo. La Svizzera accoglie dunque positivamente il fatto che Frontex dia seguito a queste accuse e seguirà con attenzione gli sviluppi dall’interno del Consiglio d’amministrazione. Essa è inoltre impegnata attivamente nel gruppo di lavoro che si occupa di indagare sulle accuse di pushback.

Impegno svizzero a favore di Frontex

La Svizzera partecipa all’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera dal 2011. L’impegno svizzero comprende, oltre alla collaborazione nei programmi di formazione e nei gruppi di lavoro e alla cooperazione nell’elaborazione di analisi dei rischi, soprattutto la partecipazione a operazioni alle frontiere esterne Schengen. Attualmente quattro collaboratori dell’AFD sono impiegati a favore di Frontex: due in Grecia al confine con l’Albania, uno in Bulgaria al confine con la Turchia e uno in Croazia al confine con la Bosnia ed Erzegovina. Gli esperti svizzeri in materia di protezione delle frontiere non vengono impiegati sulle navi della guardia costiera.

Inoltre, da febbraio 2021 la Svizzera invia fino a due esperti presso l’ufficio del responsabile dei diritti fondamentali dell’Agenzia.


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