La Svizzera sottoscrive la Convenzione sugli inquinanti organici persistenti

Berna, 16.05.2001 - La Svizzera siglerà la Convenzione delle Nazioni Unite sui dodici inquinanti organici persistenti (POP). Questo è quanto ha deciso il Consiglio federale. L’obiettivo della nuova Convenzione è quello di ridurre, rispettivamente eliminare i pesticidi quali l'aldrina e il DDT, i prodotti chimici industriali quali i PCB, nonché i prodotti di combustione e i sottoprodotti quali le diossine clorurate e i furani. La Svizzera si candida quale sede permanente del Segretariato.

I POP sono difficilmente degradabili e si accumulano nei tessuti adiposi dell'essere umano e degli animali. Alcuni di essi sono cancerogeni, provocano allergie, danneggiano il sistema nervoso o hanno effetti ormonali. Un'esposizione cronica, pur lieve, può infatti ripercuotersi negativamente sulla capacità di riproduzione e sul sistema immunitario. I POP rappresentano in particolare un pericolo per i bambini, poiché sono sostanze che si accumulano nel latte materno.

I POP vengono trasportati per lunghi tratti nell'atmosfera, e raggiungono ad esempio la regione artica, depositandosi sulla superficie terrestre. Il latte materno delle donne Inuit, popolo che si nutre essenzialmente di pesce e di carne, contiene un tasso di POP dieci volte superiore a quello registrabile presso le altre donne canadesi.

Significato della Convenzione per i Paesi in via di sviluppo

La firma della Convenzione è stata preceduta da una serie di cinque negoziati, durante la quale oltre 120 Paesi si sono accordati su una strategia volta a risolvere la problematica legata ai POP. I compiti maggiori spetteranno ai Paesi in via di sviluppo, che in parte utilizzano tuttora i dodici POP, soprattutto i PCB impiegati nei trasformatori, condensatori e apparecchi elettrici. Questi Paesi, inoltre, ospitano notevoli scorte di POP, le quali vanno smaltite.

La Convenzione evidenzia che le misure già adottate nei Paesi industrializzati vanno applicate su scala globale. Entro breve, i pesticidi e i prodotti chimici industriali contemplati nella Convenzione non dovranno essere più prodotti né utilizzati. Un'eccezione viene fatta per il DDT: l'insetticida può essere utilizzato esclusivamente nella lotta contro le zanzare che trasmettono la malaria. A lungo termine si vuole però eliminare completamente anche il DDT.

La Convenzione comporta conseguenze economiche assai pesanti per i Paesi in via di sviluppo, che dovranno sostenere i costi per il ricorso a prodotti sostitutivi, lo smaltimento a regola d'arte delle scorte immagazzinate e la riconversione degli impianti industriali. In compenso, essa assicura ai Paesi in via di sviluppo un sostegno tecnico e prevede di mettere a disposizione mezzi finanziari nel quadro del Fondo Mondiale per l'Ambiente (GEF).

La Svizzera ha già concretizzato le disposizioni della Convenzione

La Convenzione non prevede alcuna modifica dei decreti legislativi per la Svizzera e per la maggior parte degli altri Paesi in cui i POP sono già stati sostituiti con altri prodotti. Inoltre, essa non avrà conseguenze nemmeno in ambito economico.

Nel quadro della sua politica ambientale, la Svizzera ha vietato, in tappe successive, la produzione, l'utilizzazione e il commercio dei POP. Per ridurre le emissioni di diossine, la Confederazione ha previsto di adottare provvedimenti tecnici volti a migliorare lo smaltimento dei rifiuti domestici e industriali. Attualmente si stanno elaborando raccomandazioni per uno smaltimento a regola d'arte delle vecchie sigillature dei giunti e delle costruzioni metalliche contenenti PCB. Nel 1996, i Paesi europei, tra i quali anche la Svizzera, gli Stati Uniti e il Canada, hanno firmato un primo accordo regionale per eliminare e ridurre i POP, che la Svizzera ha già ratificato.

La Svizzera si candida quale sede permanente del Segretariato della nuova Convenzione

La nuova Convenzione completerà le disposizioni già esistenti a livello mondiale nel settore dei prodotti chimici, in particolare la Convenzione sul commercio internazionale dei prodotti chimici (Convenzione PIC) e la Convenzione di Basilea sul controllo dei movimenti oltre frontiera di rifiuti pericolosi e sulla loro eliminazione (Convenzione di Basilea).

Le tre Convenzioni sono state elaborate sotto l'egida del Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (UNEP), la cui sede europea si trova presso la Casa internazionale dell'ambiente a Ginevra. Nella Città di Calvino hanno sede anche il Segretariato della Convenzione di Basilea nonché il Segretariato provvisorio della Convenzione PIC.

La Svizzera si candida quale sede permanente del Segretariato della nuova Convenzione, affinché a Ginevra possano essere riunite le più importanti istanze internazionali del settore dei prodotti chimici. La decisione è attesa nel corso dell'anno venturo.

L'ambasciatore Beat Nobs, capo della divisione Affari internazionali dell'UFAFP, sottoscriverà la Convenzione per conto del nostro Paese in occasione della conferenza diplomatica che si svolgerà il 22 e 23 maggio a Stoccolma.

«La sporca dozzina»

I dodici inquinanti organici persistenti (POP) oggetto della Convenzione della UNEP sono:

  • - I pesticidi: aldrina, clordano, DDT, fieldrina, endrina, eptacloro, mirex e tossafene. Una volta scaduto il loro periodo di transizione individuale, tali sostanze non devono più essere né prodotte né utilizzate, ad eccezione del DDT, al quale si ricorre per lottare localmente contro la malaria. Tuttavia, scorte importanti vanno ancora eliminate.
  • - I prodotti chimici industriali: PCB e esaclorobenzene non possono più essere prodotti. Giusta le prescrizioni della Convenzione, i trasformatori e i condensatori contenenti PCB devono essere rimossi e sostituiti a lungo termine. Rimane da smaltire un volume di PCB che si aggira su diverse centinaia di migliaia di tonnellate.
  • - I prodotti di combustione e sottoprodotti: esaclorobenzene, diossine clorurate e furani. La Convenzione prescrive l'introduzione di provvedimenti tecnici, al fine di ridurre il più possibile le emissioni, generate in particolare dall'incenerimento dei rifiuti domestici e industriali.


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