Produzione di cemento – rapporto sul fabbisogno di materie prime e sulla situazione dell’approvvigionamento in Svizzera

Berna, 18.12.2020 - Nella sua seduta del 18 dicembre 2020 il Consiglio federale ha preso atto del rapporto concernente l’approvvigionamento della Svizzera con materie prime indigene per la produzione di cemento. Elaborato nel quadro del piano d’azione «Economia verde», il rapporto illustra il consumo attuale e lo stato dell’approvvigionamento della Svizzera con materie prime per l’industria cementizia. Comprende inoltre una stima sul fabbisogno nazionale di cemento a breve e medio termine.

Per la costruzione e la manutenzione di edifici e infrastrutture, la Svizzera necessita ogni anno di circa 5 milioni di tonnellate di cemento. Nel 2019 il consumo di cemento è stato coperto all’86% dai sei cementifici svizzeri e nella misura del 14% dalle importazioni.

L’approvvigionamento stabile con cemento è assicurato in primo luogo dalla disponibilità a lungo termine delle materie prime primarie calcare e marna. Per alcuni cementifici l’accesso a queste materie prime è tuttavia parzialmente limitato. Ciò è dovuto al progressivo sfruttamento, a crescenti conflitti tra interessi opposti in materia di protezione e utilizzazione del territorio e alle opposizioni ai progetti di espansione delle attività estrattive.

Il rapporto fornisce una previsione sino al 2030 dell’approvvigionamento nazionale di cemento prodotto con materie prime di origine svizzera per l’industria cementizia. Secondo tale previsione, la produzione interna di cemento potrebbe diminuire a partire dal 2024 nel caso in cui i progetti d’espansione dei siti d’estrazione sinora inoltrati e contemplati nei piani direttori cantonali non fossero autorizzati.

La sostituzione di materie prime primarie con materie prime secondarie è un fattore importante per garantire l’approvvigionamento della Svizzera con queste materie e permettere la chiusura dei cicli dei materiali. In collaborazione con il settore della ricerca e con gli ambienti economici, l’UFAM sta sviluppando soluzioni e approcci per sostituire le materie prime primarie con quelle secondarie. Tuttavia, nonostante gli sviluppi tecnologici, la sostituzione delle materie prime primarie utilizzate per la produzione di cemento è per il momento possibile soltanto in misura ridotta. Le tecnologie per la sostituzione del cemento nel calcestruzzo o la realizzazione di calcestruzzo privo di cemento sono attualmente in fase di sviluppo.

È necessaria una visione d’insieme nazionale

L’armonizzazione territoriale e l’autorizzazione di progetti di estrazione di materie prime rientra in primo luogo nelle competenze dei Cantoni e dei Comuni. Il gruppo d’accompagnamento coinvolto nell’elaborazione del rapporto ritiene tuttavia ragionevole che i giacimenti importanti di materie prime potenzialmente sfruttabili per la produzione di cemento siano considerati anche in una prospettiva nazionale. In tal senso si tratterebbe di localizzare, valutare sotto il profilo geologico e rappresentare in una panoramica nazionale i giacimenti di materie prime in questione. Ciò fornirebbe alle autorità e all’industria delle materie prime una base per la pianificazione di progetti di estrazione, agevolando i rispettivi compiti pianificatori.

Il rapporto è stato elaborato sotto la direzione del Servizio geologico nazionale di swisstopo in stretta collaborazione con l’UFAM e un gruppo d’accompagnamento costituito da ulteriori Uffici federali (ARE, USTRA, UFT, UST e SECO) nonché da rappresentanti dei Cantoni (VD, AG), da associazioni industriali (cemsuisse, asr, VSH), dalle FFS, dal Gruppo georisorse svizzere del Politecnico federale di Zurigo («Fachgruppe Georessourcen Schweiz»), dalla Fondazione svizzera per la tutela del paesaggio e dalla «Rete Risorse Minerarie Svizzera» (NEROS).

Indirizzo cui rivolgere domande

Lorenz Frischknecht
Sost. capo Comunicazione del DDPS / Portavoce del DDPS
+41 58 484 26 17