Obbligo di recuperare i metalli dalle ceneri: il Consiglio federale proroga il termine per gli IIRU

Berna, 11.12.2020 - Tre quarti delle ceneri dei filtri prodotte ogni anno in Svizzera sono già oggi trattate in modo da recuperare i metalli che contengono. Per poter recuperare anche le quantità rimanenti occorrono capacità supplementari. Considerato il ritardo subito dal potenziamento degli impianti previsti, l’11 dicembre 2020 il Consiglio federale ha deciso di prorogare al 1° gennaio 2026 il termine di entrata in vigore dell’obbligo di recuperare i metalli dalle ceneri dei filtri sancito dall’ordinanza sui rifiuti.

Gli impianti di incenerimento dei rifiuti urbani (IIRU) producono ogni anno circa 80 000 tonnellate di ceneri dei filtri per la depurazione dell’aria di scarico. Queste ultime contengono grandi quantità di metalli valorizzabili quali zinco (cfr. riquadro), rame e piombo. Gli impianti situati nel nostro Paese recuperano i metalli da circa tre quarti delle ceneri dei filtri prodotte ogni anno. Con questo sistema innovativo di recupero e riutilizzo dei metalli, il settore fornisce un importante contributo per l’economia circolare.

Il potenziamento delle capacità di recupero dei metalli dalle 20 000 tonnellate di ceneri dei filtri rimanenti ha subito ritardi a causa tra l’altro della pianificazione o delle trattative contrattuali, risultate più lunghe del previsto, e dei chiarimenti del settore presso la Commissione della concorrenza. La costruzione dei due impianti previsti negli IIRU di Basilea e Monthey (VS) e l’ampliamento dell’IIRU di Zuchwil (SO) si concluderanno entro il 2025. Il Consiglio federale ha pertanto deciso di prorogare al 1° gennaio 2026 il termine di entrata in vigore dell’obbligo di recuperare i metalli dalle ceneri dei filtri.

Deposito in discarica solo dopo aver esaurito tutte le capacità di trattamento

Fino a tale data, gli IIRU potranno conferire in discarica e in compartimenti autorizzati le ceneri dei filtri non trattate solo dopo aver esaurito le capacità di recupero dei metalli disponibili. In collaborazione con i Cantoni e il settore, l’UFAM verificherà periodicamente il rispetto delle disposizioni. I Cantoni e il settore sono pertanto tenuti a utilizzare gli impianti esistenti e a mettere in funzione al più presto gli impianti previsti. L’obiettivo è di non più conferire in discarica a partire da inizio 2026 le ceneri dei filtri non trattate.

La Svizzera può in tal modo rafforzare il suo ruolo di pioniere in questo importante settore per l’economia circolare e disporre della possibilità di produrre sul proprio territorio circa il 20 per cento del fabbisogno nazionale di zinco.

Attuazione dell’economia circolare: il progetto SwissZinc
Le ceneri dei filtri degli IIRU contengono fino al 5 per cento di zinco. Quest’ultimo proviene dai rifiuti quali gli agenti stabilizzanti delle guarnizioni di gomma, i leganti dei frammenti metallici o la protezione anticorrosione delle superfici in acciaio. In presenza delle temperature elevate degli IIRU, lo zinco si trasforma in vapore, si condensa nuovamente nel depuratore dei gas di combustione e viene separato con le ceneri dei filtri. Queste ultime sono in seguito sottoposte a numerose fasi di lavaggio in diversi impianti e lo zinco viene infine estratto dai concentrati metallici. Questo procedimento, che sarà attuato nel previsto impianto SwissZinc a Zuchwil (SO), viene già utilizzato negli impianti esteri che estraggono lo zinco.

Tutti gli IIRU svizzeri si sono associati per finanziare e realizzare l’impianto SwissZinc di Zuchwil. I costi d’investimento sono stimati a 65 milioni di franchi. Il fondo per le tecnologie dell’UFAM partecipa con un importo pari a 3 milioni di franchi sotto forma di capitale a rischio con obbligo di rimborso. Il nuovo impianto dovrebbe entrare in servizio nel 2025. Il progetto suscita molta attenzione in Svizzera e all’estero quale esempio di chiusura di ciclo delle materie.


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