Prospettive energetiche 2050+: possibili vie verso un futuro rinnovabile e neutrale sotto il profilo climatico
Berna, 26.11.2020 - I principali risultati delle Prospettive energetiche 2050+ sono ora disponibili. Da essi emerge che entro il 2050 la Svizzera può trasformare l’approvvigionamento energetico rendendolo neutrale sotto il profilo climatico e garantendone nel contempo la sicurezza. Sulla base di scenari, le Prospettive energetiche 2050+ descrivono diverse opzioni tecnologiche che la Svizzera potrebbe seguire. Elemento comune a tutte le opzioni: entro il 2050 la produzione indigena di energia rinnovabile verrà notevolmente potenziata. L’efficienza energetica viene migliorata, l’impiego di energie fossili diminuisce fortemente, venendo sostituito dall’elettricità nonché da vettori energetici basati sull’elettricità, come l’idrogeno. Globalmente, il sistema energetico 2050 sarà più sicuro, pulito e meno dipendente dall’estero rispetto ad oggi.
Entro il 2050 la Svizzera vuole essere neutrale sotto il profilo climatico. Questo piano verrà concretizzato attraverso la «Strategia climatica a lungo termine della Svizzera», attualmente in fase di elaborazione. Parallelamente, la Svizzera intende attuare l'attuale «Strategia energetica 2050», che condurrà il Paese in un futuro senza energia nucleare ed energie fossili. Nel 2050 l'approvvigionamento energetico dovrà essere sicuro, finanziariamente sostenibile e, per quanto possibile, nazionale. Gli obiettivi della politica energetica e climatica sono quindi strettamente interconnessi. Le Prospettive energetiche 2050+ forniscono per la prima volta degli scenari che illustrano contemporaneamente gli obiettivi di politica energetica e climatica. Esse evidenziano i possibili sviluppi tecnologici grazie ai quali i due obiettivi potranno essere raggiunti entro il 2050.
Scenari relativi alla domanda e all'offerta di energia in Svizzera entro il 2050
Le prospettive energetiche 2050+ si basano su scenari che illustrano possibili realtà future. Al centro dell'interesse vi è lo scenario «ZERO base», con il quale entro il 2050 si raggiunge l'obiettivo del saldo netto pari a zero e un bilancio annuo in pareggio per l'approvvigionamento elettrico (il consumo elettrico nel corso di un anno viene coperto con la produzione di elettricità interna). Altre tre varianti ZERO presentano diversi approcci tecnologici, ossia ad esempio un diverso grado di elettrificazione o un diverso impiego di carburanti e combustibili biogeni o sintetici. Inoltre, gli scenari considerano diverse velocità di potenziamento della produzione rinnovabile interna di elettricità. Per effettuare un confronto si prende in considerazione lo scenario «Proseguimento della politica energetica attuale» (PEA). Questo scenario, che si basa sulle misure e sugli strumenti della politica energetica e climatica attuati fino alla fine del 2018, illustra l'evoluzione tecnica autonoma, senza che vengano attuate ulteriori misure politiche.
Gli obiettivi di politica climatica ed energetica 2050 vengono raggiunti
Risultati principali dello scenario «ZERO base»: sia l'obiettivo climatico del saldo netto pari a zero che gli obiettivi della Strategia energetica possono essere raggiunti con le tecnologie attualmente disponibili o in via di sviluppo. Queste tecnologie dovranno tuttavia essere introdotte rapidamente in Svizzera, e su ampia scala. Nel 2050 vi saranno ancora emissioni residue di gas serra pari a circa 12 milioni di tonnellate di CO2-eq, da ascrivere soprattutto all'industria, allo smaltimento di rifiuti e all'agricoltura. Queste verranno compensate attraverso le tecnologie di cattura e stoccaggio del CO2 nonché le tecnologie ad emissioni negative in Svizzera e all'estero.
Nello scenario PEA nel 2050 si registrano ancora circa 32 milioni di tonnellate di CO2-eq, pari al 30 per cento circa in meno rispetto ad oggi. Lo sviluppo nello scenario PEA è pertanto troppo lento per raggiungere l'obiettivo del saldo netto pari a zero entro il 2050. Gli investimenti nel settore energetico dello scenario PEA sono pari a circa 1 400 miliardi di franchi fino al 2050; tali costi insorgono per opere di risanamento energetico, di ammodernamento nonché per la sostituzione di attuali infrastrutture energetiche, edifici, impianti, apparecchiature o veicoli.
Lo scenario «ZERO base» genera invece costi supplementari modesti: il fabbisogno d'investimento entro il 2050 si attesta a circa 109 miliardi di franchi in più, ovvero all'8% in più rispetto allo scenario PEA. Nel contempo questo scenario consente di realizzare risparmi pari a 50 miliardi sui costi energetici.
Per gli ulteriori risultati si rimanda alla sintesi e al rapporto relativi alle Prospettive energetiche 2050+.
Prospettive energetiche
Dopo la crisi petrolifera del 1973, in Svizzera sono state elaborate le basi per una «politica energetica nazionale», tra cui, per la prima volta, anche delle Prospettive energetiche che in seguito sono state periodicamente aggiornate. L'ultima versione, che risale al 2012 («Prospettive energetiche 2050»), ha costituito la base per la rielaborazione della politica energetica svizzera dopo l'incidente nucleare di Fukushima. A partire da quest'ultima versione sono state elaborate la «Strategia energetica 2050» e la nuova legge sull'energia, entrata in vigore il 1° gennaio 2018. Per le Prospettive energetiche 2050+ sono stati utilizzati i dati quadro e gli sviluppi tecnologici più aggiornati ed è stato stabilito l'obiettivo del saldo netto pari a zero entro il 2050.
Le Prospettive energetiche 2050+ non si esprimono sulla probabilità che uno scenario si verifichi così come previsto oppure se uno sviluppo sia più probabile di un altro. Sono quindi ipotizzabili anche altri approcci tecnologici.
Le Prospettive energetiche 2050+ sono state elaborate su incarico dell'Ufficio federale dell'energia (UFE) da un consorzio composto dalle ditte Prognos AG, TEP Energy GmbH, Infras AG ed Ecoplan AG. I lavori non sono ancora conclusi (stato novembre 2020). Ulteriori risultati verranno pubblicati nel corso del 2021.
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Marianne Zünd, Responsabile Media e politica UFE, tel. 058 462 56 75
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