Coronavirus: il Consiglio federale approva il messaggio concernente la legge sulle pigioni commerciali COVID-19

Berna, 18.09.2020 - Il 18 settembre 2020 il Consiglio federale ha approvato il messaggio concernente la legge sulle pigioni commerciali COVID-19 in adempimento di un mandato parlamentare. L'Esecutivo, tuttavia, non chiederà al Parlamento di approvare l'avamprogetto di legge. In base al disegno di legge, i locatari che nella primavera 2020 hanno dovuto chiudere o limitare fortemente la loro attività dovranno corrispondere ai locatori solo il 40 per cento della pigione per il periodo in questione. Il 60 per cento andrà a carico di questi ultimi. In fase di consultazione il progetto ha suscitato reazioni contrastanti. Spetta ora al Parlamento decidere se approvarlo.

Nel corso della sessione estiva 2020 il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati avevano approvato due mozioni dello stesso tenore delle rispettive Commissioni dell’economia e dei tributi, che incaricavano il Consiglio federale di presentare una regolamentazione nel settore delle pigioni commerciali. La procedura di consultazione, svoltasi dal 1° luglio al 4 agosto 2020, presenta un quadro contrastante. Undici Cantoni, due partiti e le associazioni economiche, immobiliari e dei locatori respingono il disegno di legge. Esprimono invece un parere favorevole otto Cantoni, quattro partiti, l’Unione delle città svizzere, le organizzazioni dei locatari nonché le associazioni del settore della ristorazione e le associazioni professionali. Le singole disposizioni hanno suscitato critiche da entrambe le parti, che considerano il progetto eccessivo o, viceversa, troppo moderato.

Il Consiglio federale ha adeguato alcuni punti del progetto di legge in base ai riscontri ricevuti; nel complesso la nuova legge sulle pigioni COVID-19 si riallaccia direttamente al testo delle due mozioni presentate dalle Commissioni.

  • I destinatari della legge sono le parti dei contratti di locazione o affitto di aziende e strutture accessibili al pubblico (p. es. ristoranti o saloni di parrucchieri) che sono state chiuse in base all’articolo 6 capoverso 2 dell’ordinanza 2 COVID-19 o di strutture sanitarie che hanno dovuto limitare la propria attività in base all’articolo 10a capoverso 2 della stessa ordinanza.
  • Il disegno di legge stabilisce che la pigione o il fitto delle strutture interessate per il periodo di chiusura imposto deve corrispondere al 40 per cento. Per le strutture sanitarie che hanno dovuto limitare la propria attività questa normativa vale per due mesi al massimo.
  • La regolamentazione si riferisce alle pigioni o ai fitti netti di al massimo 20 000 franchi al mese per cosa locata. Per le pigioni e i fitti compresi tra 15 000 e 20 000 franchi ciascuna parte può rinunciare all’applicazione di questa disposizione tramite comunicazione scritta alla controparte. Le intese esplicite tra le parti contraenti manterranno la loro validità.
  • I locatori che si ritrovano in una situazione di notevole necessità economica in seguito a perdite su pigioni o fitti devono poter chiedere un’indennità della Confederazione. Una situazione di necessità economica sussiste in particolare se viene applicata una pigione sulla base dei soli costi o se il locatore può dimostrare che la perdita finanziaria minaccia la sua sopravvivenza economica.

Il Consiglio federale ribadisce la propria posizione espressa finora, cioè di non voler intervenire nei rapporti di diritto privato tra locatari e locatori. Di conseguenza non chiederà al Parlamento di approvare l'avamprogetto di legge. Il Consiglio federale aveva chiesto al Parlamento già nel mese di luglio 2020 di trattare la legge sulle pigioni COVID-19 in una procedura separata. Il progetto potrà quindi essere discusso in entrambe le Camere nel corso della stessa sessione. Nelle prossime settimane il Consiglio federale pubblicherà un rapporto di monitoraggio in materia. Questo rapporto, che presenterà la situazione nel settore delle pigioni commerciali, si rifà a una decisione del Consiglio federale dell’8 aprile 2020.


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