Iniziativa per i ghiacciai: avviata la consultazione sul controprogetto diretto
Berna, 02.09.2020 - Il 2 settembre 2020 il Consiglio federale ha avviato la procedura di consultazione sul controprogetto diretto all’Iniziativa per i ghiacciai. In linea di massima, il controprogetto persegue lo stesso obiettivo dell’iniziativa: emissioni nette di gas serra pari a zero entro il 2050. Tuttavia, il progetto del Consiglio federale tiene conto delle esigenze della sicurezza nazionale, della compatibilità sociale come pure della situazione particolare delle regioni di montagna e periferiche. Pertanto, esclude un divieto di principio dei vettori energetici fossili a partire dal 2050.
L’iniziativa popolare «Per un clima sano (Iniziativa per i ghiacciai)», depositata il 27 novembre 2019 dall’Associazione svizzera per la protezione del clima, chiede che a partire dal 2050 la Svizzera non emetta quantità di gas serra superiori a quelle che possono trattenere i pozzi di assorbimento naturali e tecnici. Inoltre, a partire da questa data, non sarà più possibile immettere sul mercato svizzero combustibili o carburanti fossili (p. es. petrolio, gas, benzina o diesel). Sono possibili deroghe per applicazioni per le quali non esistono alternative tecniche.
Il controprogetto del Consiglio federale persegue lo stesso obiettivo dell’Iniziativa per i ghiacciai: entro il 2050 le emissioni di gas serra della Svizzera dannose per il clima dovranno essere ridotte a un saldo netto pari a zero. Il Consiglio federale si è posto questo obiettivo già nell’estate del 2019. Secondo il Governo, l’inserimento nella Costituzione dell’obiettivo del saldo netto pari a zero delle emissioni creerà per tempo condizioni di sicurezza per la pianificazione e gli investimenti da parte di imprese e privati. Ciò contribuirà a orientare gli investimenti verso la sostenibilità climatica. In quanto Paese alpino vulnerabile, la Svizzera ha tutto l’interesse a limitare i cambiamenti climatici. Inoltre, essendo votata all’innovazione e finanziariamente solida, la Svizzera si trova anche in una buona posizione per raggiungere l’obiettivo del saldo netto pari a zero entro il 2050.
Sicurezza, compatibilità sociale e sostenibilità
Secondo il Consiglio federale, tuttavia, in alcuni punti l’iniziativa si spinge troppo oltre. Con il suo controprogetto, vuole pertanto tenere conto delle esigenze della sicurezza nazionale, della situazione particolare delle regioni di montagna e periferiche come pure garantire la sostenibilità economica. Per questo motivo, il Governo non intende vietare di principio l’uso di vettori energetici fossili a partire dal 2050.
Esercito, polizia o servizi di salvataggio devono, se necessario, poter utilizzare carburanti fossili per le operazioni di protezione e di soccorso. Per questo motivo, il controprogetto stabilisce in un nuovo articolo costituzionale che la sicurezza nazionale non deve essere compromessa. Inoltre, prevede la possibilità di deroghe nel caso in cui le tecnologie alternative non siano economicamente sostenibili o siano disponibili solo in misura insufficiente.
Quale complemento alla sostenibilità sociale, il controprogetto integra nella Costituzione la situazione particolare delle regioni di montagna e periferiche. Queste zone sono generalmente meno ben servite dai trasporti pubblici e beneficiano di condizioni di accesso meno favorevoli ai sistemi di approvvigionamento energetico come ad esempio il teleriscaldamento. Poiché in Svizzera il potenziale di stoccaggio permanente del CO2 effettivamente realizzabile è limitato a causa delle condizioni tecniche, economiche, ecologiche e sociali, il controprogetto lascia in sospeso la questione se nel 2050 le emissioni di CO2 residue dovranno essere compensate mediante pozzi di assorbimento in Svizzera o all’estero.
Il 2 settembre 2020 il Consiglio federale ha avviato la consultazione sul controprogetto diretto all’Iniziativa per i ghiacciai. La consultazione durerà fino al 2 dicembre 2020.
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