La crisi del coronavirus e i cambiamenti climatici al centro dell'incontro delle ministre dell'ambiente dei Paesi germanofoni

Berna, 25.06.2020 - In occasione del loro incontro annuale, le ministre dell'ambiente dei Paesi germanofoni hanno discusso del rilancio, rispettoso del clima, dell'economia fortemente rallentata dalla crisi del coronavirus. La presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga ha sottolineato che c’è bisogno di una ripartenza economica mediante innovazioni incentrate in maniera sistematica sulla sostenibilità. A causa della pandemia, l'incontro è stato tenuto per videoconferenza.

Quest'anno l'invito all’incontro delle ministre dell’ambiente dei Paesi germanofoni è pervenuto da Dominique Hasler, ministra dell'interno, della formazione e dell'ambiente del Liechtenstein. Oltre alla presidente della Confederazione, hanno partecipato anche Svenja Schulze, ministra tedesca dell'ambiente, della protezione della natura e della sicurezza nucleare, Leonore Gewessler, ministra austriaca della protezione climatica, dell'ambiente, dell'energia, della mobilità, dell'innovazione e della tecnologia, nonché Carole Dieschbourg, ministra lussemburghese dell'ambiente, del clima e dello sviluppo sostenibile.

Secondo la presidente della Confederazione Sommaruga: «Occorre fissare le giuste priorità»

L'incontro, previsto originariamente per marzo, ha avuto luogo per videoconferenza il 25 giugno 2020 e si è incentrato sulla gestione delle conseguenze della crisi del coronavirus. La presidente della Confederazione Sommaruga ha sottolineato che i fondi pubblici per il rilancio dell'economia dopo la pandemia da COVID-19 devono essere utilizzati a favore dell'ambiente e della popolazione. «Gli investimenti in nuove tecnologie rispettose del clima nonché in elettricità pulita e a prezzi sostenibili generata da energie rinnovabili creano posti di lavoro e mandati per l'economia. Adesso dobbiamo fissare le giuste priorità», ha affermato il Capo del DATEC.

Misure contro i cambiamenti climatici e la perdita di specie animali e vegetali

Le ministre hanno discusso dettagliatamente le misure per fronteggiare i cambiamenti climatici. L'entrata in vigore dell'accordo sullo scambio di quote di emissioni, il 1° gennaio 2020, ha rafforzato la collaborazione settoriale tra la Svizzera e l'UE. A febbraio la Svizzera ha annunciato i propri obiettivi climatici a livello internazionale, confermando la sua intenzione di ridurre del 50 per cento le emissioni di gas serra entro il 2030 e di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Le cinque ministre dell'ambiente hanno ribadito il loro impegno affinché tutti i Paesi e, in particolare quelli all’origine delle maggiori emissioni, raggiungano nell'anno in corso i loro nuovi obiettivi climatici nell'ambito dell'ONU.

Le ministre si sono inoltre confrontate in merito alle misure contro la perdita della diversità delle specie animali e vegetali, nonché degli habitat naturali. La Svizzera sostiene l'obiettivo internazionale della biodiversità secondo il quale entro il 2030 a livello mondiale sarà protetto complessivamente il 30 per cento delle superfici. La priorità è accordata alle zone protette che permettono il collegamento degli habitat. Dal punto di vista svizzero, è importante avere obiettivi chiaramente misurabili e indicatori che rilevino le principali cause della perdita della biodiversità.


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