Le misure collaterali e la lotta contro il lavoro nero mantengono un ruolo molto importante

Berna, 11.06.2020 - L’11 giugno 2020 la Segreteria di Stato dell’economia SECO ha pubblicato i rapporti concernenti l’attuazione delle misure collaterali e l’applicazione della legge federale contro il lavoro nero (LLN) nel 2019. Il numero di controlli inerenti al mercato del lavoro è rimasto elevato anche nel 2019. La strategia adottata permette di intervenire soprattutto negli ambiti in cui il rischio di infrazioni è elevato.

Attuazione delle misure collaterali alla libera circolazione delle persone
Nel 2019 gli organi preposti hanno controllato 41 305 imprese e più di 160 000 persone in Svizzera per verificare il rispetto delle condizioni salariali e lavorative. Sul piano nazionale i controlli hanno riguardato il 8 % dei datori di lavoro svizzeri, il 29 % dei lavoratori distaccati e il 32 % dei prestatori di servizi indipendenti.

Stando ai dati forniti dalle commissioni paritetiche (CP), nel 2019 nel settore dei lavoratori distaccati la quota di inosservanze dei contratti collettivi di lavoro di obbligatorietà generale è aumentata dal 20 % al 21 %. In questo settore anche le commissioni tripartite cantonali (CT) hanno constatato un leggero aumento degli abusi salariali, che sono passati dal 14 % al 15 %. Presso i datori di lavoro svizzeri gli abusi salariali accertati dalle CT sono invece diminuiti: dal 12 % all’ 11 %. Per ciò che concerne i prestatori di servizi indipendenti, su 5 993 controlli svolti in tutti i rami di attività è stata rilevata una presunta infrazione (indipendenza fittizia) nell’ 8 % dei casi.

Gli organi esecutivi seguono una strategia basata sui rischi: perciò le quote di abusi salariali e di inosservanza dei minimi salariali rilevate non descrivono la situazione complessiva del mercato del lavoro e vanno interpretate con la dovuta cautela.

Un aspetto positivo è costituito dall’aumento delle aziende svizzere con cui è stata conclusa una procedura di conciliazione: si tratta di più del 57 % delle procedure svolte. Nel caso dei lavoratori distaccati questa quota è ancora più elevata (84 %).

Le misure collaterali rimangono uno strumento importante per tutelare le condizioni salariali e lavorative in Svizzera. Vengono attuate in modo mirato e si basano su una stretta collaborazione tra le parti sociali e i servizi pubblici preposti.

La lotta contro il lavoro nero prosegue in modo costante
Nel 2019 nel quadro della lotta contro il lavoro nero sono avvenuti 12 181 controlli aziendali e 34 965 controlli di persone; il relativo impiego di personale equivale a circa 81,9 posti a tempo pieno. Rispetto all’anno precedente i controlli aziendali sono aumentati dell’1,3 %, i controlli di persone sono invece diminuiti del 5,8 %. I Cantoni hanno focalizzato i controlli sul settore dell’edilizia e dei suoi rami accessori, sulla ristorazione e sul commercio al dettaglio.

Nei settori suddetti le attività di controllo hanno portato alla segnalazione di 12 554 casi sospetti e a 3356 riscontri delle autorità specializzate agli organi cantonali di controllo sui provvedimenti adottati e sulle sanzioni inflitte. Rispetto all’anno precedente (2018) si tratta rispettivamente di un calo del 20 % e del 19 %.

Dopo la diminuzione registrata nel 2018, nel 2019 il numero di datori di lavoro che si sono avvalsi della procedura semplificata per conteggiare i salari dei loro collaboratori è aumentato di 13 829 unità raggiungendo quota 81 603. In buona parte questo aumento del 20 % è riconducibile a un cambiamento tecnico.

I due rapporti della SECO descrivono la situazione nazionale relativa all’attuazione, da parte dei singoli Cantoni e delle CP, delle misure collaterali alla libera circolazione delle persone tra Svizzera e Unione europea come pure dei provvedimenti di lotta contro il lavoro nero nel 2019.


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