Coronavirus: le restrizioni d’entrata saranno progressivamente allentate a partire dall’11 maggio

Berna, 29.04.2020 - Il Consiglio federale intende allentare progressivamente le restrizioni d’entrata dovute al coronavirus in parallelo alla ripresa graduale dell’economia. Dall’11 maggio, saranno innanzitutto trattate le domande presentate prima del 25 marzo dai lavoratori provenienti dall’area UE/AELS e da Stati terzi (riduzione delle domande pendenti). Inoltre, a partire da questa data, sarà nuovamente possibile per i cittadini svizzeri e dell’UE il ricongiungimento familiare in Svizzera. Restano invece in vigore i controlli alle frontiere. Il Consiglio federale ha incaricato il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) di preparare queste misure di allentamento.

Per il Consiglio federale, tutelare la popolazione svizzera dalla diffusione del coronavirus resta la massima priorità, pertanto si procederà all'allentamento delle norme sull'entrata in Svizzera e sull'ammissione di stranieri nel mercato del lavoro locale e a fini di soggiorno in Svizzera solo se lo sviluppo epidemiologico lo consente. Al tempo stesso, il Collegio esecutivo vuole minimizzare l'impatto negativo delle restrizioni alle frontiere sull'economia svizzera. Un allentamento graduale delle restrizioni d'entrata consente di valutare l'effetto delle singole decisioni e di stabilire come procedere nelle fasi successive alla luce degli sviluppi epidemiologici e del mercato del lavoro. Queste misure saranno adottate d'intesa con i Paesi limitrofi.

L'11 maggio 2020 entreranno in vigore le seguenti misure di allentamento in materia di migrazione.

  • I Cantoni tratteranno tutte le domande di permesso di dimora o di permesso per frontalieri presentate dai lavoratori provenienti dall'UE o dall'AELS prima dell'introduzione delle restrizioni d'entrata (25 marzo 2020). Lo stesso vale per le notifiche di assunzione per impieghi di breve durata presso un datore di lavoro in Svizzera e per le prestazioni di servizi transfrontaliere di massimo 90 giorni all'anno.
  • Le nuove notifiche per prestazioni di servizi transfrontaliere saranno trattate secondo le consuete prescrizioni dell'Accordo sulla libera circolazione delle persone se la fornitura del servizio si basa su un contratto scritto stipulato prima del 25 marzo 2020. Ad esempio, un installatore tedesco potrà montare in un'azienda svizzera un macchinario che era già stato ordinato.
  • Ai lavoratori provenienti da Stati terzi già titolari di un permesso per esercitare un'attività lucrativa in Svizzera che non hanno potuto ottenere il visto a causa delle restrizioni d'entrata in vigore sarà consentita l'entrata nel Paese.
  • Le domande di assunzione di cittadini di Stati terzi presentate prima dell'entrata in vigore delle restrizioni d'ammissione loro applicabili (19 marzo 2020) saranno trattate e approvate a condizione che siano soddisfatti i requisiti della legislazione sugli stranieri e che queste persone possano effettivamente assumere il posto di lavoro.
  • Sarà nuovamente possibile il ricongiungimento familiare per i familiari di cittadini svizzeri e per i familiari di cittadini di Stati UE/AELS che vivono in Svizzera.
  • I controlli alle frontiere continueranno a essere effettuati. Sarà consentito aprire ulteriori valichi di frontiera per ridurre i tempi di attesa eccessivi. Per mantenere l'intensità dei controlli alle frontiere terrestri, i passeggeri dei voli provenienti dall'estero continueranno a poter entrare in Svizzera solo negli aeroporti di Zurigo, Ginevra e Basilea.

Per il momento restano in vigore tutte le altre restrizioni in materia di migrazione. Il Consiglio federale ha tuttavia tenuto un primo dibattito su ulteriori misure di allentamento nel settore della migrazione e definito un passo successivo fissandolo per l'8 giugno, se la situazione epidemiologica lo consentirà. Il Collegio esecutivo prevede che a partire da tale data saranno nuovamente esaminate tutte le domande di lavoratori provenienti dall'UE e dall'AELS effettivamente in grado di svolgere un'attività lucrativa in Svizzera. Questa seconda fase di apertura sarà effettuata di concerto con i Cantoni e le parti sociali e sarà affiancata dalla riattivazione dell'obbligo di annunciare i posti vacanti.


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