Visita di Stato del presidente del Ghana Nana Akufo-Addo

Berna, 28.02.2020 - Discorso ufficiale della presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga in occasione della visita di Stato del presidente del Ghana Nana Akufo-Addo

Fa fede la versione orale

Onorevole Presidente,

Eccellenze,

cari colleghi del Consiglio federale,

gentili Signore e Signori,

Questa visita di Stato è un evento storico per la Svizzera. È infatti la terza visita del presidente di un Paese dell’Africa subsahariana, e la prima da quando, nel 1957, il Ghana ha ottenuto l’indipendenza. Ma oltre che storico, è un evento logico. Corona infatti un processo che da decenni vede la Svizzera e il Ghana impegnati in relazioni improntate alla reciproca stima. Domani avremo modo di rendere omaggio ai nostri scambi culturali con una visita al museo delle belle arti di Berna e in particolare con la visita in anteprima all’esposizione dedicata a El Anatsui. Proprio in questi giorni, inoltre, è in cartellone nei nostri cinema un documentario svizzero sull’affascinante mondo della musica ghanese.   

Ma a unire ancor più i nostri due Paesi sono i valori che condividiamo in fatto di democrazia e di Stato di diritto, oltre all’impegno profuso a favore della stabilità e della pace nel mondo.

Attraverso la cooperazione internazionale i nostri Paesi si adoperano per pacificare i conflitti. La Svizzera è nota per la sua tradizione umanitaria e i suoi buoni uffici. Il Ghana, membro influente dell’Unione africana, è fortemente impegnato nelle missioni ONU di mantenimento della pace. La Svizzera vi concorre sostenendo dal 2006 il Kofi Annan International Peacekeeping Training Center (KAIPTC) ad Accra.

Eccellenze,   

non tutto ciò che unisce i nostri due Paesi è immediatamente riconoscibile. Pensiamo ai «marenghi d’oro» e «ai talleri di cioccolato». Sono prodotti tipicamente svizzeri, ma nessuno dei due esisterebbe senza l’oro e il cacao che importiamo in grandi quantità dal Ghana.

È semplice: noi abbiamo bisogno di materie prime e voi potete fornircele. Gli scambi e le attività che ne conseguono devono tornare a vantaggio di entrambi i Paesi: questo è uno dei principi su cui si basa il nostro rapporto di stima.

Oro e cacao creano occupazione in entrambi i Paesi e producono ricchezza, comportano però anche responsabilità per entrambi i Paesi. In Svizzera è in corso un acceso dibattito in seno alla società civile e alle istituzioni parlamentari; ci si chiede come debbano comportarsi le imprese svizzere all’estero e se tengano sufficientemente conto di aspetti sociali, ecologici ed economici.

Lo sviluppo economico non può ignorare la questione dei diritti umani. In questo ambito, la Svizzera e il Ghana vantano un’eccellente collaborazione. Nel 2014, il Ghana è stato il primo Paese africano ad aderire ai cosiddetti Principi volontari sulla sicurezza e i diritti dell’uomo – proprio nell’anno in cui la Svizzera ha assunto la presidenza dell’iniziativa. Obiettivo della stessa è far sì che Stati, imprese e ONG si adoperino affinché nel settore minerario, dell’industria petrolifera e del gas i diritti umani siano effettivamente rispettati.

Quali obiettivi possiamo porci oggi, in occasione di questa storica visita di Stato? È mio auspicio poter discutere, da partner a partner, delle relazioni economiche fra i nostri due Paesi e individuare gli ambiti in cui possiamo ancora migliorare. Già oggi il Ghana è, per importanza, il secondo partner commerciale della Svizzera in Africa. Com’è naturale che sia, il Ghana ambisce a potenziare la trasformazione in loco delle materie prime che estrae; in questo modo più valore aggiunto rimarrebbe nel Paese. Si tratta di una preoccupazione del tutto legittima. La Svizzera, dal canto suo, ambisce a relazioni economiche a più ampio raggio. Il Ghana è uno dei nostri pochi partner nel settore della cooperazione allo sviluppo economico, che si prefigge di promuovere uno sviluppo duraturo nei Paesi con un reddito medio. La Svizzera sostiene gli sforzi delle istituzioni pubbliche ghanesi tesi a garantire servizi efficienti e collabora alle iniziative del settore privato per diversificare l’economia.

Un settore nel quale è necessario intensificare gli scambi è senza dubbio la protezione del clima e dell’ambiente. Ghana e Svizzera sono particolarmente colpite dai cambiamenti climatici. Le coste ghanesi sono minacciate da cicloni e dall’innalzamento del livello degli oceani. In Svizzera, i ghiacciai si sciolgono e il riscaldamento climatico è di due volte superiore alla media globale. Ci preme dunque collaborare strettamente con il Ghana per attuare l’Accordo di Parigi. Auspichiamo altresì di poter trovare insieme il modo di rafforzare i controlli delle esportazioni di rifiuti elettronici previsti della Convenzione di Basilea.

Eccellenze,

il Ghana e la Svizzera collaborano fianco a fianco nel settore della politica ambientale e della promozione della pace. Condividiamo un ampio ventaglio di valori, intratteniamo scambi culturali intensi e relazioni economiche fiorenti. Per di più ci uniscono simboli forti come i «marenghi d’oro» e «i talleri di cioccolato». Non dimentichiamoci, infine, che è al CERN di Ginevra che è stato sviluppato il world wide web – e che il Ghana è stato il primo Paese africano a collegarsi a Internet.

In sintesi, la cooperazione fra i nostri due Paesi ha ancora ampi margini di crescita. Ed è un bene che finalmente questa visita abbia luogo.

Onorevole Presidente, il Consiglio federale in corpore Le dà il più caloroso benvenuto in Svizzera.


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