Incentivare il risanamento attraverso il certificato energetico per gli edifici

Berna, 20.10.2006 - L’introduzione di un certificato energetico secondo il modello europeo sarebbe possibile e utile anche in Svizzera. Questa ”etichetta energetica“ crea trasparenza per committenti, acquirenti e locatari in relazione al consumo energetico complessivo e potrebbe quindi contribuire ad incrementare il modo sostanziale il tasso di risanamento energetico del patrimonio edilizio abitativo esistente. Ciò emerge da uno studio dell’Ufficio federale dell’energia (UFE), pubblicato nel quadro del programma di ricerca “Basi dell’economia energetica” (EWG), nel quale sono stati esaminati possibili modelli per l’introduzione di un certificato energetico per gli edifici in Svizzera.

Dal 1° gennaio 2006 gli Stati membri dell’Ue devono attuare, nelle loro legislazioni nazionali, la ”Direttiva sul rendimento energetico nell'edilizia“ (2002/91/CE) e introdurre in modo obbligatorio il certificato energetico per gli edifici. Alla stregua dell’etichetta energetica per gli elettrodomestici, la certificazione energetica degli edifici, in base ad una classificazione, ne indica la qualità e il rendimento energetico complessivo (superficie di tamponamento e impiantistica). Il certificato energetico rende visibile e comprensibile il consumo energetico di un immobile, che può così diventare un criterio di acquisto o di affitto. La pressione di mercato che ne deriva esorta i proprietari di immobili a realizzare, in occasione di lavori di ristrutturazione, misure supplementari per migliorare l’isolamento termico.

Viste le esperienze positive acquisite a livello europeo, l’UFE sta attualmente valutando la possibilità di introdurre un certificato energetico per gli edifici in Svizzera e sta elaborando le relative basi decisionali, delle quali fa parte anche lo studio ora pubblicato(1).

Gli autori dello studio giungono alla conclusione che un’applicazione sistematica del certificato energetico aumenta la motivazione dei proprietari ad adottare le raccomandazioni relative alle misure di risanamento energetico ed è quindi possibile, in questo modo, ottenere effetti sostanziali. Sulla base del loro esame comparativo di tre possibili strategie di attuazione (1. certificato energetico obbligatorio sulla base del diritto in materia di energia, 2. certificato energetico  obbligatorio sulla base del diritto privato e del diritto pubblico, 3. attuazione su base volontaria con incentivi), gli autori suggeriscono di introdurre il certificato energetico per gli edifici in Svizzera in un primo tempo su base volontaria. A partire dal 2010, contemporaneamente all’entrata in vigore della nuova versione delle prescrizioni tipo cantonali nel settore degli edifici (MuKEn), il certificato energetico potrà essere reso obbligatorio e ne potranno essere fissate per legge le modalità di applicazione.

1     Gebäudeenergieausweis in der Schweiz: mögliche Vollzugsmodelle (Certificato
      energetico per gli edifici in Svizzera; possibili modelli di attuazione), Ottobre 2006
      Interface, Istituto di studi politici, Lucerna: S. Rieder (direzione progetto),
      P. Kaufmann, e Università di Berna, Centro di competenze per il Public Management:
      A. Lienhard
      Internet: www.bfe.admin.ch

Ulteriori informazioni:

  • Studio „Gebäudeenergieausweis Schweiz: Vollzugsmodelle“ e altri documenti www.energieausweis.ch
  • Direttiva sul rendimento energetico nell'edilizia 2002/91/CE


Indirizzo cui rivolgere domande

Andreas Eckmanns, responsabile del settore Edifici UFE, tel. 031 322 54 61
Lukas Gutzwiller, responsabile del programma Basi dell’economia energetica UFE, tel. 031 322 56 79



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Ufficio federale dell'energia
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