Il Consiglio federale proroga il blocco dei valori patrimoniali nei contesti di Tunisia e Ucraina

Berna, 13.12.2019 - Il 13 dicembre 2019 il Consiglio federale ha deciso di prorogare di un anno il blocco preventivo degli averi nei contesti di Tunisia e Ucraina. La decisione mira a sostenere la cooperazione giudiziaria in corso con questi due Stati.

All’inizio del 2011 il Consiglio federale aveva immediatamente reagito alle rivolte arabe ordinando, a titolo preventivo, di bloccare gli averi depositati in Svizzera riconducibili al presidente decaduto Ben Ali e alle persone del suo entourage (circa 60 mio. CHF). Nel febbraio del 2014, nel contesto della crisi ucraina, ha inoltre bloccato gli averi del presidente deposto Janukovyč e delle persone del suo entourage (circa 70 mio. CHF). I blocchi nei contesti di Tunisia e Ucraina scadranno rispettivamente nei mesi di gennaio e febbraio del 2020.

La legge sui valori patrimoniali di provenienza illecita (LVP; RS 196.1), entrata in vigore il 1° luglio 2016, regola la durata dei blocchi e le condizioni per il loro rinnovo a cadenza annuale. Una proroga è possibile se gli Stati in questione hanno espresso la propria volontà di collaborare nell’ambito dell’assistenza giudiziaria. Sono attualmente in corso diversi procedimenti penali nei confronti dei principali protagonisti e vari procedimenti di assistenza giudiziaria tra gli Stati coinvolti e la Svizzera. Per quanto riguarda l’eventuale restituzione dei valori patrimoniali, sono ancora necessarie sentenze sulla loro provenienza illecita nei Paesi interessati. Per questi motivi il blocco preventivo è stato prolungato di un anno.


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