Studio sulle spese di amministrazione del patrimonio del 2° pilastro : Le direttive della CAV PP hanno apportato l’aumento di trasparenza auspicato

Berna, 12.12.2019 - Uno studio commissionato dalla CAV PP, su richiesta delle parti sociali e svolto dall’impresa di consulenza c-alm, giunge alla conclusione che le direttive emanate dalla CAV PP nel 2013, circa l’indicazione delle spese di amministrazione del patrimonio, hanno apportato l’aumento di transparenza auspicato. Le direttive non solo sono attuate scrupolosamente dagli istituti di previdenza, con un tasso di trasparenza delle spese vicino al 100 per cento, ma indirettamente hanno anche notevolmente favorito la dichiarazione delle spese d’investimento connesse agli investimenti collettivi. Considerati questi risultati, non è opportuno ampliare i requisiti materiali relativi alla trasparenza.

Lo studio svolto dall’impresa di consulenza c-alm, su incarico della Commissione di alta vigilanza della previdenza professionale (CAV PP), era incentrato sulla valutazione del grado di efficacia delle misure decise nell’ambito della riforma strutturale del 2011 per aumentare la trasparenza delle spese di amministrazione del patrimonio del 2° pilastro. Si voleva in particolare sapere se le direttive D–02/2013 «Indicazione delle spese di amministrazione del patrimonio», emanate dalla CAV PP nell’aprile del 2013, avessero prodotto gli effetti auspicati. Queste direttive esigono che gli istituti di previdenza svizzeri indichino in modo completo nel conto d’esercizio le spese di amministrazione del patrimonio.

Prima del dibattito sulla trasparenza delle spese del 2° pilastro lanciato nell’ambito della riforma strutturale, questa voce comprendeva soltanto le spese contabilizzate o fatturate direttamente all’istituto di previdenza in relazione con lo svolgimento dell’attività d’investimento. Ne erano invece esclusi in particolare tutti gli emolumenti e le spese addebitati per gli investimenti collettivi, come pure una parte delle spese di transazione.

Lo studio si è basato sui dati della statistica delle casse pensioni dell’Ufficio federale di statistica (UST). Per gli anni dal 2014 al 2017 erano disponibili tutti i dati relativi all’attività d’investimento rilevati dall’UST mediante questionari.

Le direttive della CAV PP come strumento di dichiarazione e d’incentivazione

Secondo lo studio, le direttive D–02/2013 della CAV PP hanno sostanzialmente aumentato l’attendibilità delle indicazioni sulle spese di amministrazione del patrimonio fornite dal conto d’esercizio, dal punto di vista sia quantitativo che qualitativo. Per tutte le voci di costo indicate, sono ora disponibili basi idonee alla revisione.

Al contempo, le direttive della CAV PP hanno un effetto positivo sugli istituti di previdenza, che sono ora incentivati ad attribuire grande importanza alla trasparenza delle spese connesse ai prodotti in cui investono.

Inopportuno un ampliamento dei requisiti materiali relativi alla trasparenza

Secondo lo studio, le direttive della CAV PP hanno apportato l’aumento di trasparenza auspicato. Da un lato, infatti, le direttive sono attuate scrupolosamente dagli istituti di previdenza, il che si traduce in un’indicazione più completa delle spese di amministrazione del patrimonio nei conti d’esercizio, un’evoluzione osservata dal 2013, e in un tasso medio di trasparenza delle spese vicino al 100 per cento.

Dall’altro, le direttive determinano indirettamente una presentazione più ampia delle spese connesse agli investimenti collettivi, in particolare anche nel caso di investimenti alternativi che in precedenza erano poco trasparenti. Di questa maggiore trasparenza sul fronte dei prodotti beneficiano in definitiva anche i gruppi d’investimento al di fuori del 2° pilastro.

Considerati questi risultati, gli autori dello studio non ritengono dunque opportuno un ulteriore ampliamento dei requisiti materiali relativi alla trasparenza.

Evoluzione delle spese di amministrazione del patrimonio

Per quanto concerne l’ammontare delle spese di amministrazione del patrimonio, lo studio conferma che dall’entrata in vigore delle direttive della CAV PP il contenuto informativo dei conti d’esercizio degli istituti di previdenza è notevolmente aumentato. Prima dell’indicazione completa delle spese di amministrazione del patrimonio, le spese indicate ammontavano circa allo 0,13 per cento del patrimonio, mentre ora il valore è quasi dello 0,50 per cento.

Le spese medie si attestano dunque su un livello costante, con una leggera tendenza in calo nel 2016 e nel 2017. Considerati l’attuale contesto d’investimento e la conseguente fuga verso valori reali più costosi, secondo lo studio questa osservazione indica che gli istituti di previdenza stanno adottando un comportamento d’investimento sempre più efficiente in termini di spese.

Buona valutazione per l’operato dei responsabili degli investimenti del 2° pilastro

Nel complesso, gli autori dello studio valutano positivamente l’operato dei responsabili degli investimenti del 2° pilastro. Da un lato, infatti, gli assicurati hanno beneficiato dei prezzi vantaggiosi di cui godono i grossi investitori e, dall’altro, la performance inferiore alla media nel confronto internazionale e talvolta criticata è riconducibile soprattutto al livello dei tassi d’interesse nettamente più basso in Svizzera, e non a una prestazione al di sotto della media dei responsabili degli investimenti o a direttive d’investimento inadeguate.

Commissione di alta vigilanza della previdenza professionale CAV PP
La Commissione di alta vigilanza della previdenza professionale (CAV PP) è una commissione decisionale indipendente, le cui attività sono interamente finanziati per mezzo di tasse ed emolumenti. La vigilanza diretta sugli istituti di previdenza compete a otto autorità di vigilanza cantonali e regionali del luogo in cui i singoli istituti hanno sede. L’alta vigilanza su tali autorità è esercitata dalla CAV PP, un organo indipendente dall’Amministrazione federale centrale e non vincolato dalle istruzioni del Parlamento e del Consiglio federale. La CAV PP esercita anche la vigilanza diretta sulle fondazioni d’investimento nonché sul fondo di garanzia e sull’istituto collettore. È inoltre competente per l’abilitazione dei periti in materia di previdenza professionale e, fino alla fine del 2019, degli amministratori patrimoniali nella previdenza professionale.
Per garantire in modo responsabile e lungimirante gli interessi finanziari degli assicurati, la CAV PP esercita una vigilanza uniforme basata sui rischi. Con le sue misure e le sue decisioni, che si inseriscono in un contesto macroeconomico a lungo termine, l’autorità intende innanzitutto migliorare costantemente la sicurezza del sistema, la certezza giuridica e la garanzia della qualità.
Per garantire la stabilità del sistema e quindi dei fondi previdenziali degli assicurati bisogna rafforzare non solo la gestione degli istituti basata sui rischi, ma anche l’attività di vigilanza. A tal fine, la legislazione attribuisce alla CAV PP la competenza di emanare direttive e impartire istruzioni, per esempio per la vigilanza o per l’attività dei periti in materia di previdenza professionale e degli uffici di revisione.


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