Convenzione del Consiglio d’Europa per la protezione dei dati: il Consiglio federale adotta il messaggio

Berna, 06.12.2019 - Nella seduta del 6 dicembre 2019 il Consiglio federale ha adottato il messaggio concernente l’approvazione del Protocollo di emendamento alla Convenzione del Consiglio d’Europa per la protezione dei dati. Aderendo alla Convenzione modernizzata, la Svizzera può garantire un elevato livello di protezione dei dati relativi alla sfera privata e agevolare il flusso transfrontaliero di dati nel settore pubblico così come in quello privato.

Il Protocollo di emendamento alla Convenzione per la protezione dei dati estende gli obblighi del titolare del trattamento dei dati. Quest’ultimo è infatti ora obbligato, in particolare, a comunicare alle competenti autorità di controllo determinate violazioni di dati nonché a informare la persona interessata in merito all’acquisizione di dati personali. È inoltre tenuto a esaminare l’impatto di determinati trattamenti di dati prima del loro inizio e ad applicare i principi della protezione dei dati a livello tecnico e nelle impostazioni preliminari.

Il Protocollo di emendamento prevede anche di estendere i diritti delle persone interessate, in particolare per l’accesso ai documenti e in caso di decisione individuale basata su un trattamento automatizzato. Gli Stati parte sono pure tenuti a istituire un regime sanzionatorio e un sistema di ricorso nonché a conferire alle autorità di controllo la competenza di prendere decisioni vincolanti.

Grande rilevanza, anche per l’economia

Dal punto di vista della Svizzera, l’adesione alla modernizzata Convenzione per la protezione dei dati è molto importante sia per la tutela della sfera privata che per i flussi internazionali di dati. La Convenzione ha inoltre grande rilevanza per l’imminente esame dell’adeguatezza del livello di protezione dei dati da parte dell’UE, la cui decisione in materia si basa sempre anche sull’adesione dello Stato terzo in questione alla Convenzione. Gli Stati extraeuropei sono pertanto sempre più interessati ad aderirvi. L’adesione svizzera alla Convenzione modernizzata agevolerà dunque lo scambio di dati con questi Paesi, il che è essenziale per l’economia elvetica.

La Convenzione per la protezione dei dati, entrata in vigore il 1985, è stata ratificata dalla Svizzera il 2 ottobre 1997. Il Consiglio d’Europa l’ha rielaborata negli ultimi anni al fine di adeguarla all’evoluzione tecnologica e alle sfide della digitalizzazione. Finora il Protocollo di emendamento è stato firmato da oltre 30 Stati. Con decisione del 30 ottobre 2019 il Consiglio federale ha deciso di sottoscrivere la nuova Convenzione per la protezione dei dati. La ratifica esige ancora l’approvazione del Parlamento.

Rapporto con la revisione totale della legge sulla protezione dei dati (LPD)

L’adesione svizzera alla Convenzione modificata richiede diversi adeguamenti della LPD, attualmente dibattuti in Parlamento. Non appena le Camere avranno adottato sia la LPD adeguata che il decreto di approvazione della nuova Convenzione, la Svizzera potrà procedere alla ratifica della stessa.

La ratifica è vincolante anche per i Cantoni, che saranno obbligati ad adempiere i nuovi requisiti previsti dal Protocollo di emendamento e se del caso a recepirli nel loro diritto.


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