Il Consiglio federale intende ottimizzare le regole in materia di ricerca sull’essere umano

Berna, 06.12.2019 - La legge sulla ricerca umana (LRUm), in vigore dal 2014, ha raggiunto complessivamente i suoi obiettivi, ma può essere ancora migliorata. Nella sua seduta del 6 dicembre 2019, il Consiglio federale ha preso atto del rapporto di valutazione della LRUm. Intende modificare le relative ordinanze per mantenere le condizioni di ricerca adeguate alle sfide attuali. L’avvio della procedura di consultazione è previsto per il 2020.

La LRUm è stata emanata principalmente per proteggere l’essere umano, ma anche per garantire la qualità della ricerca e assicurare la trasparenza in questo ambito. La legge stabilisce, ad esempio, le regole da seguire nel quadro delle sperimentazioni cliniche con persone e le condizioni per l’utilizzazione dei dati sanitari personali nella ricerca. Fa parte delle 23 misure adottate dalla Confederazione per potenziare la ricerca e la tecnologia biomediche.

Dal rapporto di valutazione di cui ha preso atto il Consiglio federale risulta che la legge globalmente ha raggiunto i suoi obiettivi. I partecipanti ai progetti di ricerca sono protetti meglio rispetto a prima e le procedure di autorizzazione dei progetti, affidate a commissioni d’etica, in generale funzionano bene. In effetti, dalla valutazione emerge che i ricercatori sono soddisfatti delle procedure e accolgono positivamente le decisioni delle commissioni d’etica, alle quali però si chiede di armonizzare maggiormente la loro prassi.

Anche la digitalizzazione e la moltiplicazione dei dati disponibili pongono nuove sfide nell’ambito della ricerca: sono aumentate le opportunità, ma i rischi in materia di protezione dei dati sanitari richiedono anche nuovi mezzi per sviluppare strumenti informatici adeguati.

Un elenco di tredici raccomandazioni

Nel rapporto sono elencate tredici raccomandazioni volte a garantire condizioni di ricerca adeguate alle sfide attuali. Si sottolinea in particolare l’importanza di tener conto dell’evoluzione delle norme europee nella legislazione svizzera.
La valutazione indica inoltre un potenziale di miglioramento sul piano della trasparenza. Facilitare l’accesso ai risultati delle sperimentazioni sarebbe benefico non solo per i ricercatori, ma anche per tutta la popolazione. Nel rapporto si raccomanda inoltre di precisare nella legislazione le regole in materia di anonimizzazione e di codificazione dei dati, finora interpretate in modo troppo eterogeneo.

La maggior parte delle raccomandazioni indicate nel rapporto esige un adeguamento delle ordinanze in materia di ricerca sull’essere umano. Il Consiglio federale ha incaricato il Dipartimento federale dell’interno di sottoporgli una proposta di adeguamento di queste normative. L’avvio della procedura di consultazione è prevista per il 2020.


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