Ricerca di una soluzione politica al conflitto siriano: il consigliere federale Ignazio Cassis riceve l’inviato speciale dell’ONU per la Siria Geir Pedersen

Berna, 21.10.2019 - Il consigliere federale Ignazio Cassis ha discusso a Berna con l’inviato speciale dell’ONU per la Siria, Geir O. Pedersen circa la situazione in Siria e le possibili soluzioni politiche. L’incontro si è incentrato sulla recente escalation nel Nord-Est del Paese e sulla convocazione della commissione costituzionale siriana a Ginevra, prevista prossimamente. La Svizzera offre aiuto umanitario alla popolazione e ai Paesi limitrofi in difficoltà.

Nell’incontro di oggi, entrambi gli interlocutori hanno espresso preoccupazione per la situazione in Siria, che dopo nove anni di conflitti armati è ancora precaria, e in particolare per la popolazione civile. L’attenzione si è concentrata soprattutto sui recenti avvenimenti nel Nord-Est del Paese. «È in atto una violazione del diritto internazionale pubblico. Ci auguriamo che il cessate il fuoco venga rispettato e utilizzato per negoziare la riduzione delle tensioni e una soluzione politica», ha sottolineato il consigliere federale Cassis. La Svizzera non ritiene possibile alcuna soluzione militare del conflitto in Siria. Pertanto, non solo ha ripetutamente chiesto di porre fine alle ostilità nel Nord-Est e di dichiarare l’intervento della Turchia una violazione del diritto internazionale, ma ha anche fatto appello a tutte le parti coinvolte affinché tornino al tavolo negoziale.
 
Secondo l’inviato speciale dell’ONU, la convocazione del comitato costituzionale siriano annunciata dal segretario generale Guterres all’Assemblea generale dell’ONU il mese scorso dovrebbe aprire la strada a una soluzione politica.

Il comitato sarà composto da 150 delegati siriani, si incontrerà prossimamente a Ginevra per la prima riunione costituente e avrà il mandato di elaborare una proposta di riforma costituzionale.

Il consigliere federale Cassis ha assicurato all’inviato speciale dell’ONU che la Svizzera, in quanto Stato ospite, appoggerà pienamente questo passo, un impegno che aveva già annunciato alla fine di settembre 2019 in occasione di un incontro per la pace in Siria nel quadro dell’Assemblea generale dell’ONU a New York. Continuerà anche a fornire sostegno politico, finanziario e logistico, iniziato nel 2012, al processo delle Nazioni Unite. Inoltre, la Svizzera ha creato a Ginevra una piattaforma (la Civil Society Support Room) che finora ha permesso a più di 400 organizzazioni e singole persone di partecipare al processo di pace. Infine, un esperto svizzero è stato messo a disposizione del team di Pedersen per chiarire la sorte delle persone arrestate o scomparse in Siria.

Il consigliere federale Ignazio Cassis ha confermato che, oltre a promuovere la pace, la Svizzera continuerà a fornire aiuto umanitario globale alla popolazione bisognosa in Siria e negli Stati limitrofi. Con oltre 430 milioni di franchi impiegati a partire dal 2011, si tratta finora del maggiore impegno umanitario del nostro Paese. Inoltre, la Svizzera è presente a Damasco con un ufficio umanitario.
Infine, la Svizzera si adopererà attivamente anche per il rispetto e la promozione del diritto internazionale umanitario e per il perseguimento delle violazioni del diritto internazionale commesse in Siria.


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