Discriminazione razziale in Svizzera: quarto rapporto del Servizio per la lotta al razzismo

Berna, 02.09.2019 - La discriminazione razziale ha molti volti e si manifesta in tutti gli ambiti della vita. Il quarto rapporto del Servizio per la lotta al razzismo, pubblicato oggi, analizza i dati più recenti su questo fenomeno e illustra le misure adottate da organi statali e attori della società civile per combatterlo.

Nella prefazione al rapporto il consigliere federale Alain Berset scrive: «La discriminazione razziale deve essere riconosciuta come tale e chiamata col suo nome. In molti ambiti della vita sono necessari cambiamenti affinché tutti, indipendentemente dall'origine, dall'appartenenza religiosa o dalla nazionalità, possano partecipare a pieno titolo alla vita sociale - tanto sul lavoro quanto nella ricerca di un alloggio o negli spazi pubblici».

Forte aumento dei discorsi d'odio razziale in Internet
Con l'avvento di Internet e dei social media, la lotta al razzismo e alla discriminazione razziale ha assunto una nuova dimensione. Per questo motivo il rapporto include per la prima volta anche un capitolo dedicato al razzismo on-line. I discorsi d'odio razziale in Internet hanno raggiunto dimensioni qualitative e quantitative tali da rendere difficile la dialettica democratica. Sono pertanto necessarie strategie e misure adeguate per prevenirli, contrastarli e perseguirli penalmente.

Toccati soprattutto il mondo del lavoro e i giovani
La maggior parte delle persone che si rivolgono a un centro di consulenza lo fa perché è stata vittima di discriminazione nella ricerca di un impiego o nella quotidianità lavorativa. Poiché il mondo del lavoro è considerato il principale motore dell'integrazione, le discriminazioni in questo ambito segnano in modo particolarmente profondo chi le subisce.

Molto toccati sono inoltre i giovani: la percentuale di persone tra i 15 e i 24 anni che nell'ultima indagine sulla convivenza in Svizzera ha affermato di essere stata vittima di discriminazione negli ultimi cinque anni è passata dal 28 al 38 per cento rispetto all'indagine precedente. In tutte le fasce di età, questa quota si attesta al 28 per cento.

La protezione dalla discriminazione non è ancora un'ovvietà
Il rapporto offre un quadro dettagliato delle misure di protezione dalla discriminazione adottate nei diversi ambiti della vita e per gruppi specifici della popolazione. Molte presentano un approccio innovativo e sono il frutto di un grande impegno da parte degli attori interessati. Sovente si tratta però di iniziative isolate e non inserite in una strategia a lungo termine. Questo vale anche per le offerte di consulenza dei programmi d'integrazione cantonali (PIC): spesso mancano le risorse necessarie per garantirne la qualità e promuoverne la visibilità e l'accessibilità.

Il razzismo è presente nella quotidianità
Il razzismo si manifesta nella vita di tutti i giorni, per esempio sotto forma di osservazioni o gesti apparentemente innocenti, ma non per questo meno offensivi, come dimostrano i risultati dell'ultima indagine sulla convivenza in Svizzera e dei recenti studi sul razzismo contro i neri. In questi casi è più difficile parlare di razzismo e reagire, anche se per le vittime si tratta di una realtà quotidiana limitante e lesiva. La lotta al razzismo dovrebbe pertanto focalizzarsi maggiormente sull'impatto degli atti e delle strutture discriminanti e meno sulle intenzioni che vi stanno alla base.

È quindi da considerare un'evoluzione positiva il crescente coinvolgimento di persone che hanno sperimentato il razzismo sulla propria pelle in movimenti della società civile: con il loro vissuto e grazie alle loro attività contribuiscono ad allargare il dibattito, per esempio attirando l'attenzione sull'importanza di lottare contro il profiling razziale, chiedendo una rivisitazione della storia svizzera in una prospettiva postcoloniale o avanzando proposte per una nuova discussione sulla migrazione.

Monitoraggio della convivenza sociale
Oltre a essere un'opera di riferimento per specialisti e persone altrimenti interessate, il rapporto del Servizio per la lotta al razzismo è anche uno strumento per monitorare la convivenza sociale in Svizzera. Per l'analisi, che abbraccia il biennio 2017-2018, sono stati presi in considerazione i risultati emersi dall'ultima indagine sulla convivenza in Svizzera condotta dall'Ufficio federale di statistica e i dati statistici su ambiti centrali della vita, su gruppi specifici della popolazione (tra cui gli indicatori dell'integrazione), sui casi trattati nell'attività di consulenza e sulle sentenze giudiziarie.


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