Vitigni resistenti: il Divico di Agroscope «primus inter pares»

Berna, 04.07.2019 - Dalla sua omologazione nel 2013, il Divico è diventato il vitigno rosso resistente alle malattie fungine più coltivato in Svizzera. Anche il Divona, un nuovo vitigno bianco resistente lanciato nel 2018, suscita notevole interesse. La selezione di tali varietà è il metodo principale per ridurre o addirittura eliminare l’impiego di prodotti fitosanitari.

I vitigni europei classici come il Chasselas, il Pinot nero o il Merlot, che rappresentano oltre il 98 per cento delle superfici viticole in Svizzera e all’estero, sono sensibili a numerose malattie fungine come la peronospora, l’oidio e la muffa della vite. La lotta contro questi agenti patogeni costringe a eseguire 6−10 trattamenti all’anno, indipendentemente dal metodo di produzione, integrato o biologico. L’80 per cento delle sostanze ausiliarie fitosanitarie utilizzate per la viticoltura sono fungicidi. Una massiccia riduzione del loro impiego è possibile solo ricorrendo a vitigni naturalmente resistenti a queste malattie. Selezionate da Agroscope già da diversi anni, queste varietà riscuotono un successo indiscusso e contribuiscono così a sviluppare una viticoltura più ecologica.

Prima tappa: vitigni resistenti al marciume grigio

Nel 1965, Agroscope lanciò il primo programma di selezione di nuovi vitigni ad alta resistenza alla muffa della vite, una delle malattie più virulente su molte superfici viticole elvetiche. Le prime varietà furono commercializzate nel 1993. Attualmente sulle superfici viticole elvetiche crescono otto varietà (due bianche e sei rosse). Grazie alle caratteristiche di resistenza e all’elevato potenziale qualitativo, si sono sviluppate rapidamente e oggi ricoprono oltre 915 ettari, ovvero il dieci per cento delle superfici viticole di varietà rossa.

Sviluppo di varietà di uva multiresistenti, alla ricerca del sacro Graal

Dal 1996, con il programma di creazione varietale si cercano di ottenere vitigni resistenti anche alla peronospora e all’oidio, mediante incroci classici tra vitigni europei e varietà che presentano fattori di resistenza e provenienti da viti selvatiche americane e asiatiche. Al fine di accelerare e rendere più affidabile il processo di selezione, si sono implementati test precoci basati sui meccanismi naturali di difesa della vite.

Nel 2013 è stato omologato un primo vitigno proveniente da questo programma, il Divico, risultato di un incrocio effettuato nel 1997 tra il Gamaret e il Bronner. Le sue caratteristiche di resistenza alle malattie e l’elevato potenziale qualitativo hanno rapidamente attirato i viticoltori, dato che con i suoi 42 ettari si posiziona al primo posto tra i vitigni resistenti coltivati in Svizzera, davanti al tedesco Regent (34 ettari) e al Cabernet Jura (33 ettari) (del costitutore svizzero Valentin Blattner). Il suo fratello minore, il bianco Divona, è stato recentemente omologato nel 2018 e desta un vivo interesse.

Obiettivo trattamento zero: un progetto franco-svizzero

Allo scopo di combinare i fattori di resistenza delle linee francesi e svizzere, continuano a ritmi serrati i lavori per selezionare vitigni resistenti a più malattie, nell’ambito di una collaborazione tra Agroscope e l’istituto francese per la ricerca agronomica (Institut français de recherche agronomique, INRA) di Colmar. L’obiettivo è quello di ottenere varietà con una resistenza praticamente assoluta e stabile. Le prime omologazioni, previste per il 2025, permettono già di sognare una viticoltura senza fungicidi.


Indirizzo cui rivolgere domande

Jean-Laurent Spring
Responsabile del gruppo di ricerca Viticoltura
+41 58 468 65 63
jean-laurent.spring@agroscope.admin.ch

Claire Bussy Pestalozzi
Portavoce
+41 58 467 32 63
claire.bussy-pestalozzi@agroscope.admin.ch

www.agroscope.ch | alimenti buioni, ambiento sano



Pubblicato da

AGROSCOPE
http://www.agroscope.admin.ch

https://www.admin.ch/content/gov/it/pagina-iniziale/documentazione/comunicati-stampa.msg-id-75709.html