La consigliera federale Amherd propone tre priorità per la lotta contro la violenza durante le partite di calcio

Berna, 02.07.2019 - La consigliera federale Amherd non tollera alcuna violenza in occasione di partite di calcio e altre manifestazioni sportive. Dopo i fatti avvenuti a Sion e a Lucerna il ministro dello sport ha quindi invitato a uno scambio di opinioni i presidenti dell’Associazione Svizzera di Football (ASF) e della Swiss Football League (SFL). In occasione di tale incontro ha proposto di definire tre priorità: emanare in modo coerente divieti di accedere agli stadi, migliorare la collaborazione tra i club e le autorità e verificare i certificati nell’ambito della sicurezza. I funzionari del calcio si sono dichiarati d’accordo con tali priorità.

All'incontro che si è tenuto in giornata a Berna hanno partecipato il presidente dell'Associazione Svizzera di Football (ASF) Dominique Blanc e il segretario generale Robert Breiter nonché il presidente della Swiss Football League (SFL) Heinrich Schifferle e il CEO Claudius Schäfer. I rappresentanti del calcio hanno informato il ministro dello sport Amherd in merito agli sforzi intrapresi per promuovere partite di calcio pacifiche. La consigliera federale Amherd apprezza gli sforzi attuati sinora da parte della SFL e dell'ASF. Entrambe le parti concordano tuttavia che occorre attuare con maggiore coerenza in particolare le misure già esistenti.

La consigliera federale Amherd ha proposto all'ASF e alla SFL di definire in futuro le seguenti tre priorità:

  • emanazione coerente di divieti di accedere agli stadi: quando viene appurato che un sostenitore non rispetta il regolamento degli stadi, dopo l'identificazione occorre emanare immediatamente un divieto di accedere agli stadi. Il diritto di polizia è esercitato dai club e non occorre quindi una sentenza di un tribunale per emanare un tale divieto.
  • Miglioramento della collaborazione tra i club e la polizia/le autorità per identificare i tifosi violenti; ciò comprende il miglioramento della videosorveglianza negli stadi. Inoltre, nel caso di tifosi violenti i club devono sporgere querela in modo coerente.
  • Certificazione nell'ambito della sicurezza: sulla base delle esperienze della Bundesliga tedesca, occorre verificare l'eventualità che i club possano richiedere una licenza solo dopo aver certificato i propri processi di sicurezza.

In occasione dell'incontro i funzionari dello sport hanno acconsentito a includere tali priorità nel proseguo dei lavori.

Inoltre si è arrivati alla conclusione che anche altri attori sono chiamati ad agire: i Cantoni e le autorità giudiziarie competenti devono fornire il proprio apporto affinché le persone violente siano tenute lontane dalle manifestazioni sportive. In particolare già oggi esiste la possibilità che le autorità dispongano l'obbligo di presentarsi in polizia. In questi casi le persone colpite da un divieto di accedere agli stadi devono presentarsi in polizia prima di una partita. Il ministro dello sport ha constatato con soddisfazione che la Conferenza delle direttrici e dei direttori dei dipartimenti cantonali di giustizia e polizia (CDDGP) sta svolgendo una valutazione del concordato anti-hooligan e sta eseguendo ulteriori accertamenti. Non appena questi lavori saranno conclusi è previsto un ulteriore incontro tra la consigliera federale Amherd e i responsabili del calcio.


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