Rapporto di analisi 2018: episodi di razzismo trattati nell’attività di consulenza

Berna, 08.04.2019 - Il rapporto di analisi 2018 della Rete di consulenza per le vittime del razzismo evidenzia come, analogamente all’anno precedente, una parte importante dei casi di discriminazione razziale segnalati sia avvenuta sul posto di lavoro e nel settore della formazione. Le forme di discriminazione razziale più frequenti sono state le ingiurie e la disparità di trattamento. Il movente citato più spesso è stata la xenofobia, seguita dal razzismo nei confronti dei neri. Resta elevato anche il numero di episodi di ostilità verso i musulmani e le persone provenienti da Paesi arabi.

Sulla scia della tendenza in atto da diversi anni, anche nel 2018 l’ambito di vita più spesso teatro di discriminazioni è stato il posto di lavoro (58 casi).


Il signor L., per esempio, un uomo di colore brasiliano, ha segnalato di essere stato vittima di razzismo nei confronti dei neri e di essere stato licenziato dalla ditta di pulizie che lo aveva appena assunto perché un’importante cliente del suo datore di lavoro non voleva che per le pulizie fossero impiegate persone di colore. Le possibilità di opporsi a questa decisione erano limitate dato che ad aver commesso un atto di discriminazione giuridicamente rilevante non è stato il datore di lavoro bensì un suo cliente. Per finire, il signor L. ha sporto denuncia per violazione dell’articolo 261bis del Codice penale, cosciente però che questo non gli avrebbe permesso di riottenere il posto di lavoro.


In seconda posizione figura il settore della formazione con 38 casi trattati. In questa categoria – che comprende episodi accaduti nella custodia extrascolastica di bambini, nella scuola dell’obbligo, nella formazione terziaria e nella formazione continua – il numero più consistente di casi (29) è stato registrato nella scuola dell’obbligo.


Dopo la xenofobia in generale, il movente di discriminazione indicato più spesso è il razzismo nei confronti dei neri (96). Seguono l’ostilità antimusulmana (44) e la categoria affine dell’ostilità nei confronti di persone provenienti da Paesi arabi (24). In un caso di consulenza su tre, i consulenti hanno ravvisato gli estremi di una discriminazione multipla risultante dalla sovrapposizione e interazione di più forme di intolleranza specifiche, nell’anno in esame soprattutto la discriminazione razziale e la discriminazione a causa dello status giuridico e del genere.


Il rapporto 2018 analizza i 278 casi di discriminazione razziale censiti dai 24 consultori membri della Rete di consulenza per le vittime del razzismo attivi nelle diverse regioni del Paese. Il rapporto non pretende di essere né un compendio statistico completo né un’analisi di tutti gli episodi di discriminazione razziale avvenuti in Svizzera, offre però una panoramica dei problemi con cui i consultori della Rete si confrontano quotidianamente. Rispecchia inoltre la qualità elevata e la varietà del loro lavoro, che spazia dall’informazione generale, al sostegno psicosociale e alla consulenza legale alle persone coinvolte, fino a un importante servizio di mediazione per la gestione dei conflitti.


Disponibile in tedesco, francese e italiano, il rapporto «Episodi di razzismo trattati nell’attività di consulenza 2018» può essere scaricato all’indirizzo www.network-racism.ch oppure ordinato alla Rete di consulenza per le vittime del razzismo, tel. 031 302 01 61, beratungsnetz@humanrights.ch


Indirizzo cui rivolgere domande

Alma Wiecken, responsabile CFR, 079 271 89 20, alma.wiecken@gs-edi.admin.ch
Andrea Filippi, capoprogetto humanrights.ch, 031 302 01 61, andrea.filippi@humanrights.ch



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