Visita ufficiale a Berna del ministro degli affari esteri tunisino Khemaies Jhinaoui

Berna, 28.02.2019 - Il consigliere federale Ignazio Cassis ha ricevuto il ministro degli affari esteri tunisino Khemaies Jhinaoui per una visita ufficiale di lavoro a Berna. I due ministri hanno discusso della cooperazione internazionale allo sviluppo e delle relazioni economiche tra la Svizzera e la Tunisia, soffermandosi anche sulla questione migratoria.

Il consigliere federale Cassis ha ricevuto il suo ospite alla Casa von Wattenwyl, dapprima per un incontro privato a seguito del quale i due ministri sono stati raggiunti dalle loro delegazioni. Nel suo messaggio di benvenuto il capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) si è congratulato con Jhinaoui per gli sviluppi politici vissuti dalla Tunisia dal 2011 – a seguito della caduta del presidente Ben Ali – e ha incoraggiato le autorità tunisine a proseguire su questa strada.

A livello bilaterale, Cassis e Jhinaoui hanno discusso di cooperazione internazionale allo sviluppo e hanno firmato una dichiarazione d’intenti. La Svizzera ha definito una strategia di cooperazione con la Tunisia che prevede tre assi prioritari: 1) transizione democratica, 2) sviluppo economico, 3) protezione e migrazione. Per il 2019, il budget della Confederazione (DFAE, Segreteria di Stato dell’economia, Segreteria di Stato della migrazione) per la Tunisia dovrebbe situarsi intorno ai 20 milioni di franchi.

Durante i colloqui, Ignazio Cassis ha espresso soddisfazione per la cooperazione tra la Svizzera e la Tunisia nell’ambito del partenariato in materia di migrazione tra i due Paesi, menzionando in particolare l’aiuto al ritorno e alla reintegrazione. I due ministri hanno parlato anche della necessità di intensificare gli scambi economici reciproci. Il capo del DFAE ha inoltre annunciato il lancio di un programma di promozione della cultura in Nord Africa che sarà attuato in collaborazione con l’Arab Fund for Arts and Culture (Fondo arabo per le arti e la cultura).

Cassis e Jhinaoui hanno infine discusso della questione dei beni del clan Ben Ali, bloccati in Svizzera dal 2011. Il blocco, che riguardava in origine un importo di 60 milioni di franchi, è stato più volte prorogato dalla Svizzera e a oggi è stato possibile restituire alla Tunisia solo una piccola parte dei fondi interessati. Il capo del DFAE ha spiegato al suo ospite che, per rendere possibili ulteriori restituzioni, è necessario che i procedimenti in corso in Tunisia avanzino e si concludano con sentenze che dimostrino l’illiceità della provenienza dei valori patrimoniali.

In vista delle elezioni legislative e presidenziali del 2019, la Svizzera si impegnerà nuovamente per sostenere la riuscita del processo elettorale e garantirne la continuità. Per ampliare la partecipazione delle cittadine e dei cittadini tunisini alla vita pubblica, la Svizzera sostiene, dal 2011, l’organizzazione delle elezioni, in particolare attraverso autorità elettorali nazionali come l’Instance Supérieure Indépendante pour les Elections (Alta autorità elettorale indipendente, ISIE) e l’Haute Autorité Indépendante de la Communication Audiovisuelle (Alta autorità indipendente di vigilanza sulle comunicazioni audiovisive, HAICA).


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