Maggiore sicurezza nel campo delle attività a rischio: nuove disposizioni da maggio 2019

Berna, 30.01.2019 - Esigenze più elevate per quanto riguarda la professionalità degli offerenti e maggiore sicurezza per i partecipanti: questi gli obbiettivi prioritari che il Consiglio federale persegue con la revisione dell’ordinanza sulle attività a rischio e sostenuti anche nel quadro della consultazione. Nella sua seduta del 30 gennaio 2019 il Consiglio federale ha fissato per il 1° maggio 2019 l’entrata in vigore delle nuove disposizioni.

L’ordinanza concernente l’attività di guida alpina e l’offerta di altre attività a rischio (ordinanza sulle attività a rischio), entrata in vigore nel 2014 congiuntamente alla relativa legge, stabilisce, tra l’altro, quali offerenti di attività come escursioni alpine, rafting o bungee jumping devono ottenere un’autorizzazione e quali condizioni devono soddisfare. Tuttavia, il settore delle attività all’aperto è in continua evoluzione e si creano costantemente nuove attività, rendendo indispensabile un adeguamento delle categorie che necessitano di un’autorizzazione e dei campi d’attività esistenti. Inoltre, il numero di offerenti che svolgono un’attività professionale è in aumento.

Per continuare a garantire la sicurezza dei clienti, il Consiglio federale ha adeguato l’ordinanza alla situazione attuale e ha fissato al 1° maggio 2019 l’entrata in vigore delle nuove disposizioni. I punti più importanti:

• il termine di attività a titolo professionale viene ridefinito. Il limite attuale di 2300 franchi all’anno sarà abrogato. Fin dal primo franco svizzero di cifra d’affari, si considera d’ora in poi che un offerente svolge un’attività professionale e deve quindi ottenere un’autorizzazione cantonale. In tal modo il Consiglio federale garantisce ai partecipanti che tutte le attività a rischio svolte a titolo professionale vengano offerte previa autorizzazione e secondo gli standard richiesti, rispondendo altresì a una richiesta dei Cantoni e delle organizzazioni di categoria.

• Inoltre il Consiglio federale incrementa le esigenze per quanto riguarda la professionalità e introduce norme ISO per la certificazione delle misure di sicurezza nelle ditte. Nel 2014 non esisteva ancora un sistema di certificazione nel campo delle attività a rischio. Nel frattempo le cose sono cambiate. Con la revisione dell’ordinanza si definiscono i requisiti minimi per la certificazione e si garantisce un livello di protezione adeguato.

• Oltre alle misure volte ad aumentare la sicurezza e la professionalità, il Consiglio federale offre agli istruttori di arrampicata e agli accompagnatori di escursionismo l’opportunità di ampliare il loro campo d’attività attraverso formazioni supplementari. Il Consiglio federale risponde così a una richiesta della categoria.

Consultazione in gran parte positiva

Dai risultati della consultazione, di cui il Consiglio federale ha preso atto, emerge un quadro generale positivo. In particolare le misure significative quali la ridefinizione di attività a titolo professionale o le norme di certificazione sono state accolte molto favorevolmente. Inoltre, i feedback dei partecipanti si sono incentrati su alcuni ambiti specifici che li toccano particolarmente. A seguito di tali riscontri, il Consiglio federale ha rinunciato a introdurre singole nuove misure quali l’obbligo di autorizzazione per escursioni con le racchette da neve a partire dal grado di difficoltà WT2 (seconda categoria di difficoltà).

Le disposizioni rivolte alla categoria si sono consolidate

La legge sulle attività a rischio, concretizzata dalla presente ordinanza, si è nel frattempo consolidata ed è apprezzata dal settore delle attività all’aperto. Ciò risultava evidente nel 2016 quando il Consiglio federale intendeva abrogare la legge nel Programma di stabilizzazione 2017–2019. Nella consultazione svoltasi allora l’abrogazione della legge è stata respinta dalle associazioni interessate, ma anche dai Cantoni e dai partiti politici. Questo, tra l’altro, poiché gli standard qualitativi uniformi prescritti dalla legge sono ritenuti importanti per la sicurezza dei clienti. Il Consiglio federale ha quindi chiesto al Parlamento di rinunciare all’abrogazione della legge.


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