Grande successo nella lotta alle epizoozie: i caprini svizzeri sono indenni dall’AEC

Berna, 13.12.2018 - Dopo oltre 30 anni di impegno, è stata raggiunta una nuova pietra miliare nella lotta alle epizoozie: dai risultati di un controllo a campione pluriennale è emerso che la popolazione caprina svizzera è indenne dall’artrite encefalite caprina (AEC), una malattia infiammatoria.

L’assenza della malattia è stata comprovata dai risultati ottenuti durante controlli a campione durati tre anni. In nessuna delle 2400 aziende detentrici di caprini in Svizzera è stato individuato il virus. Dopo oltre 30 anni l’epizoozia è stata quindi ufficialmente eradicata dal nostro Paese.

L’AEC è una malattia virale che colpisce i caprini e causa negli animali infetti infiammazioni delle articolazioni, delle mammelle e, raramente, dei polmoni. In rari casi può provocare negli animali giovani infiammazioni cerebrali. La principale via di trasmissione della malattia è il contagio dei capretti neonati tramite il colostro o il latte infetti. La malattia non è invece pericolosa per l’uomo.

Un lungo cammino fino all’eradicazione

All’inizio degli anni Ottanta l’AEC era ampiamente diffusa in Svizzera. Circa il 75 % di tutti i caprini era infetto da questo virus e di questi circa un terzo si è ammalato. Ogni anno si doveva pertanto abbattere il 5–10 % della popolazione caprina svizzera. Altrettanto elevate erano le perdite economiche per gli allevatori di caprini.

Vista la situazione, nel 1984 è stato avviato un programma di eradicazione. Grazie a una lotta condotta su vasta scala, la presenza di caprini positivi all’AEC si è ridotta a meno dell’1 %. Dalla metà degli anni Novanta non sono stati più osservati casi clinici di AEC e dal 1998 sono state effettuate in tutta la Svizzera la lotta e la sorveglianza attive e obbligatorie di questa epizoozia.

Un grande successo

L’eradicazione è un grande successo. Un particolare ringraziamento va a tutte le persone coinvolte in questo progetto che hanno svolto, con instancabile impegno, un grande lavoro. Non pochi allevatori si sono dovuti confrontare con perdite dolorose e abbattere molti animali.

Con l’eradicazione dell’epizoozia termina anche la sorveglianza attiva. Tuttavia, permane l’obbligo di notifica da parte dei detentori di animali e dei veterinari in caso di sospetto o focolaio di AEC. Le disposizioni di importazione restano invariate.


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