Il Consiglio federale decide l'entrata in vigore della revisione dell'ordinanza sull'energia nucleare

Berna, 07.12.2018 - Nella sua seduta del 7 dicembre 2018 il Consiglio federale ha adottato la revisione parziale dell'ordinanza sull'energia nucleare, che precisa le norme per l'analisi degli incidenti e disciplina lo stoccaggio per il decadimento di scorie radioattive provenienti da impianti nucleari. Le nuove disposizioni entreranno in vigore il 1° febbraio 2019.

Analisi degli incidenti alle centrali nucleari

Una centrale nucleare deve essere sicura in ogni istante del suo funzionamento. La sicurezza d'esercizio è sorvegliata dal personale specializzato della centrale, dall'autorità di vigilanza (Ispettorato federale della sicurezza nucleare IFSN) e da sistemi automatici di misurazione e di allarme.

Ma in che modo si può stabilire che una centrale nucleare non costituisce un pericolo per le persone e l'ambiente anche in caso di un incidente rilevante, per esempio causato da un forte terremoto? Per farlo occorre effettuare una serie di calcoli, le cosiddette analisi degli incidenti. Sulla base dei piani di costruzione e di progetto dell'impianto, l'esercente della centrale nucleare, calcola quanta radioattività potrebbe fuoriuscire in caso di un evento grave (per esempio un terremoto, un'inondazione o un'avaria del sistema). Il risultato di tali calcoli è una cosiddetta "prova della sicurezza" che passa poi al vaglio dell'IFSN. 

Gli eventi ipotetici che l'esercente deve analizzare sono definiti in ordinanze a livello federale, nelle quali è anche stabilita la quantità massima di radioattività che una centrale nucleare può rilasciare in caso di incidente causato da un simile evento raro. Il valore di dose stabilito a livello di ordinanza è un valore puramente matematico, in base al quale gli esercenti devono dimostrare che in caso di incidente la popolazione non viene esposta a un livello inammissibile di radiazioni. Per la prova viene ipotizzata una persona fittizia che, per le proprie caratteristiche, risulterebbe esposta alla dose massima (vive nelle immediate vicinanze della centrale, si nutre esclusivamente di alimenti prodotti in loco e beve l'acqua dell'acquedotto locale). L'esposizione alle radiazioni diminuisce fortemente all'aumentare della distanza dalla fonte di tali radiazioni (la centrale nucleare in questione).

La scheda informativa allegata contiene ulteriori informazioni sulle analisi degli incidenti, l'esposizione alle radiazioni e le revisioni delle ordinanze.

Quali cambiamenti comporta la revisione adottata dal Consiglio federale?

Il pacchetto di ordinanze sottoposto a revisione comprende l'ordinanza sull'energia nucleare, la nuova ordinanza sulla responsabilità civile in materia nucleare, non ancora entrata in vigore, e le ordinanze del DATEC sulla messa fuori servizio e sulle ipotesi di pericolo.

Poiché le norme relative all'analisi degli incidenti contenute nelle ordinanze sopra elencate erano formulate in modo parzialmente impreciso, il Consiglio federale ne stabilisce ora il tenore in modo inequivocabile. Esso corrisponde ora all'intenzione originaria del Consiglio federale, alla prassi adottata dall'IFSN e alle norme internazionali. Viene precisato solamente il testo: nel merito non cambia nulla rispetto alla prassi attuale. Il livello di protezione della popolazione svizzera rimane invariato. Oltre alle precisazioni, il Consiglio federale emana anche nuove disposizioni per lo stoccaggio per il decadimento di scorie debolmente radioattive derivanti dalla disattivazione delle centrali nucleari.

Panoramica (ulteriori informazione nella scheda informativa allegata)

  • Come in precedenza, per fornire la prova matematica della sicurezza di una centrale nucleare in caso di un terremoto con probabilità di verificarsi una volta ogni 10 000 anni si applica un valore di dose massimo di 100 mSv (millisievert). Se questa prova non può essere fornita, la centrale nucleare deve immediatamente essere messa temporaneamente fuori servizio. 
  • Per le prove della sicurezza relativa agli incidenti causati da eventi di natura tecnica continuano a valere le categorie d'incidente dell'ordinanza sulla radioprotezione. Per quanto riguarda gli incidenti causati da eventi naturali, devono essere analizzati gli eventi con una frequenza di una volta ogni 1000 e una volta ogni 10 000 anni. Per questi casi, bisogna dimostrare matematicamente il rispetto di una dose pari, rispettivamente, a 1 e a 100 mSv.
  • Per gli eventi di natura tecnica che si verificano con una frequenza maggiore di una volta ogni 10 000 anni e per gli incidenti causati da eventi naturali con una frequenza di una volta ogni 1000 anni, gli esercenti delle centrali nucleari devono dimostrare, com'è già ora il caso, che può essere rispettato un valore di dose di al massimo 1 mSv. Se questa prova non può essere fornita, la centrale nucleare non deve però più essere immediatamente fuori servizio, ma deve essere riequipaggiata. Per un valore di dose così basso (inferiore a quello causato dalla radiazione naturale), una  messa fuori servizio immediata sarebbe una misura sproporzionata.
  • La futura disattivazione delle centrali nucleari svizzere darà luogo anche a scorie caratterizzate da una radioattività molto bassa, che potranno essere stoccate in depositi di decadimento. Se trattate correttamente tali scorie non rappresentano alcun pericolo per le persone e per l'ambiente. Al più tardi dopo 30 anni decadono al punto tale da poter essere declassate. Con la revisione vengono chiarite le competenze in merito all'autorizzazione dei depositi di decadimento e questioni di responsabilità civile. Lo stoccaggio per il decadimento di tali scorie derivanti dalla disattivazione sarà quindi possibile anche al di fuori degli impianti nucleari.

Le nuove disposizioni entreranno in vigore il 1° febbraio 2019.


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