La Confederazione rivede i costi per lo smaltimento delle scorie radioattive

Berna, 30.11.2018 - I costi che la Confederazione deve assumere per lo smaltimento di scorie radioattive provenienti dai settori della medicina, dell'industria e della ricerca, recentemente riaggiornati, ammontano globalmente a circa 2,5 miliardi di franchi. L’importo che dovrà essere finanziato entro il 2070 dalla Confederazione e dai Politecnici federali (PF) ammonta a circa un miliardo. Nella sua seduta del 30 novembre 2018 il Consiglio federale ha preso atto di queste nuove stime.

I costi previsti per lo smantellamento degli impianti nonché il condizionamento e lo stoccaggio intermedio delle scorie ammontano a poco più di 1,3 miliardi di franchi, mentre il rimanente 1,2 miliardi è destinato allo stoccaggio delle scorie in strati geologici profondi. Una parte dei 2,5 miliardi dei costi complessivi è finanziata con le tasse riscosse dai produttori delle scorie. Un'altra lo sarà solo a partire dal 2070, al termine della fase di entrata in funzione del sito per lo stoccaggio delle scorie in depositi in strati geologici profondi. Rimane quindi ancora circa un miliardo di franchi, che è suddiviso in parti uguali tra la Confederazione e i PF.

Secondo le stime del 2015, i costi complessivi ammontavano a circa 1,4 miliardi di franchi. Tuttavia queste stime non hanno considerato completamente le spese già sostenute per il condizionamento e lo stoccaggio intermedio. Le maggiori uscite globali previste sono da ricondurre soprattutto all’aumento dei costi per lo stoccaggio delle scorie in depositi in strati geologici profondi per scorie debolmente e mediamente radioattive.
Dalle nuove stime è anche emerso che la parte dei costi annuali a carico della Confederazione per il finanziamento della Società cooperativa nazionale per l'immagazzinamento di scorie radioattive (Nagra), è da anni troppo bassa rispetto a quella assunta dai gestori delle centrali nucleari. Pertanto è necessario colmare questo divario.

La Confederazione è responsabile dello smaltimento delle scorie radioattive provenienti da usi medici e industriali nonché dai laboratori di ricerca della Confederazione e dei PF, ma anche dall’industria, dagli ospedali e da altri istituti di ricerca. In un secondo tempo, queste scorie dovranno essere smaltite in siti per depositi in strati geologici profondi, insieme a quelle delle centrali nucleari svizzere, per le quali sono responsabili i loro gestori.

Il Consiglio federale ha incaricato i Dipartimenti competenti (Dipartimenti federali dell'interno; dell'economia, della formazione e della ricerca; delle finanze; dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni) di sottoporgli entro la fine del 2023 una nuova stima dei costi.


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