Nuova analisi dell’UFAM: il bosco svizzero ha molti proprietari

Berna, 27.11.2018 - La foresta svizzera, la cui superficie è di circa 13 000 km2, appartiene a quasi 250 000 proprietari. Un’analisi dell’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) mostra chi sono questi proprietari forestali e illustra il rapporto che hanno con il loro bosco e gli obiettivi che perseguono.

Il bosco svizzero offre alla collettività un’ampia gamma di servizi. È, ad esempio, uno spazio per attività ricreative, protegge gli insediamenti contro i pericoli naturali e funge da filtro naturale per circa la metà dell’acqua potabile della Svizzera. Inoltre, costituisce lo spazio vitale di numerose specie vegetali e animali e fornisce legno, una materia prima rinnovabile.

Affinché il bosco possa fornire questi servizi a lungo termine, la Confederazione, i Cantoni e le associazioni elaborano le misure necessarie, la cui attuazione spetta poi ai proprietari. Quale presupposto per una collaborazione efficace, l’Ufficio federale dell’ambiente ha condotto un’indagine presso i proprietari di boschi per appurare come utilizzano il bosco (cfr. riquadro). Le conoscenze acquisite consentono di migliorare e rendere più efficaci l’informazione, la consulenza, gli incentivi finanziari e altri strumenti di politica forestale.

Il bosco privato nelle mani di cinque tipi di proprietari

Circa 245 000 privati possiedono circa un terzo del bosco svizzero privato, di cui l’85 per cento è gestito attivamente. Un’ampia percentuale di proprietari privati, pari a oltre l’80 per cento, raccoglie legna da energia per il proprio fabbisogno. Un bosco sano e stabile è di gran lunga il principale obiettivo dei proprietari del bosco privato, i quali vogliono preservarlo come risorsa per le generazioni future e vi trascorrono volentieri del tempo. Per il 71 per cento dei proprietari privati, il bosco non costituisce alcuna fonte di reddito o è addirittura un affare in perdita.

L’analisi distingue cinque tipi di proprietà. Il gruppo più numeroso è quello degli «indifferenti», ovvero quel 35 per cento di privati che non ha mai riflettuto su come utilizzare il proprio bosco. Il 21 per cento è costituito da «coloro che si focalizzano sulla raccolta del legno», il 17 per cento ha «un approccio olistico» e ritiene quindi importanti tutti i servizi forestali, mentre il 16 per cento è rappresentato da «persone interessate al bene comune», per le quali la produzione del legno è priva di importanza. In coda abbiamo poi il gruppo più esiguo, i «protettori della natura», che sono l’11 per cento.

Il bosco pubblico deve rimanere stabile e sano

Circa due terzi del bosco svizzero appartengono a 3500 proprietari di diritto pubblico: Comuni, patriziati, corporazioni, Cantoni e Confederazione. Il 92 per cento di questi proprietari gestisce i propri boschi, con oltre la metà che lo fa in regia propria. Anche per loro, l’obiettivo più importante è la conservazione di un bosco sano e stabile. Di grande importanza è anche garantire la funzione di filtro per l’acqua potabile, la conservazione di spazi vitali per animali e piante e la produzione del legno.


RIQUADRO «L’analisi»

Tra metà dicembre 2016 e fine gennaio 2017 è stata condotta un’indagine scritta, alla quale hanno risposto 980 proprietari di bosco privati e 482 proprietari di bosco pubblici. Dall’indagine è emerso che 13 Cantoni non possedevano gli indirizzi dei proprietari privati, mentre due non avevano quelli dei proprietari di bosco pubblici. Poiché i dati disponibili sono distribuiti per regioni in base alla popolazione, l’indagine è rappresentativa per quanto riguarda la distribuzione dei proprietari per regioni di produzione forestale e per regioni linguistiche.


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