Il Consiglio federale inasprisce l’ordinanza sulla protezione d’emergenza in prossimità degli impianti nucleari

Berna, 14.11.2018 - Nella sua seduta del 14 novembre 2018, il Consiglio federale ha adottato la revisione totale dell'ordinanza sulla protezione d'emergenza in prossimità degli impianti nucleari (ordinanza sulla protezione d'emergenza, OPE) che entrerà in vigore il 1° gennaio 2019.

Dopo la catastrofe nucleare a Fukushima in Giappone, il 4 maggio 2011 Consiglio federale ha istituito il gruppo di lavoro interdipartimentale (IDA NOMEX), incaricato di verificare se e come debbano essere adeguati i provvedimenti d'ordine giuridico e organizzativo nell'ambito della protezione d'emergenza. L'OPE è stata sottoposta a revisione totale sulla scorta delle basi elaborate dall'IDA NOMEX.

Principali contenuti della revisione

Inasprimento delle ipotesi pianificatorie: gli scenari di riferimento descrivono i possibili eventi e le loro ripercussioni. Nell'ambito della protezione d'emergenza, essi permettono di stabilire disposizioni vincolanti in materia di prontezza d’intervento. Con la revisione dell'OPE si applicherà ora lo scenario di riferimento A4 che presuppone un grave danneggiamento del nocciolo, il mancato funzionamento dell'involucro di protezione e un rilascio senza filtri di considerevoli quantità di radioattività. Tale scenario corrisponde a un evento del livello 7 sulla International Nuclear Events Scale (INES2), ossia la classificazione massima nella scala degli eventi dell’Agenzia internazionale sull’energia atomica (AIEA). Qualora si verificasse un evento di questo tipo, potrebbe diventare necessario adottare provvedimenti di protezione d’emergenza anche in aree che si trovano ben al di fuori della zona di protezione d'emergenza 2 (zona a un raggio di circa 20 km da una centrale nucleare). Tali misure potrebbero rivelarsi necessarie anche nel resto della Svizzera (finora zona di protezione d'emergenza 3), in cui di conseguenza più attori dovrebbero essere preparati ad adottarle.

Nella revisione totale dell'OPE, vengono precisati e, in parte, integrati gli obblighi dei Cantoni, nei cui Comuni si trovano le zone di protezione d'emergenza 1 e 2. I requisiti più severi che ne derivano potranno essere rispettati nell'ambito degli organi esistenti. D’ora in poi anche i Cantoni, le regioni e i Comuni ubicati sul territorio restante della Svizzera dovranno svolgere nuovi compiti. Il maggiore onere per la pianificazione e la preparazione dei provvedimenti di protezione d’emergenza che conseguirà per i Cantoni potrà essere assunto nell'ambito degli organi di protezione d'emergenza già esistenti.

Regolamentazione dell'evacuazione: la revisione totale dell'OPE dà un peso ancora maggiore all'evacuazione su larga scala. Saranno chiamati a partecipare sia i Cantoni i cui Comuni sono situati nelle zone di protezione d'emergenza 1 e 2 che i Cantoni nel resto della Svizzera. Questi ultimi dovranno garantire, tra le altre cose, l'evacuazione della popolazione in pericolo nonché l'alloggio e l'approvvigionamento delle persone evacuate.

Adeguamenti sul piano terminologico: le attuali «zone» saranno d’ora in poi denominate «zone di protezione d’emergenza». La «zona 3» (territorio restante della Svizzera) non esiste più in tale forma. Viene inoltre introdotta l'espressione «comprensori di pianificazione». All'interno di tali comprensori, in caso di evento verranno disposti provvedimenti di protezione specifici.

Esiti della consultazione

Nell'ambito della consultazione concernente la revisione totale dell'OPE che si è svolta dal 2 giugno al 25 settembre 2017 (cfr. comunicato stampa del 2 giugno 2017), sono pervenuti 44 pareri. La maggior parte dei partecipanti alla consultazione concorda con l’avamprogetto nelle sue linee essenziali, ma propone modifiche o esprime delle riserve. Le richieste e le proposte dei partecipanti alla consultazione sono stati ampiamente presi in considerazione. I risultati dettagliati della consultazione sono pubblicati in un rapporto separato (cfr. link).


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