Stipulato il primo accordo sugli obiettivi in materia di CO2 con l'Agenzia dell'energia per l'economia

Berna, 23.04.2004 - Il Consigliere federale Moritz Leuenberger e il Presidente dell’Agenzia dell’energia per l’economia (AenEc) Rudolf Ramsauer hanno firmato il primo accordo sugli obiettivi elaborato dall’Agenzia, con il quale 45 gruppi di imprese comprendenti oltre 600 aziende si impegnano volontariamente a limitare il loro consumo di energia e le loro emissioni di CO2.

Il 23 aprile 2004 il Consigliere federale Moritz Leuenberger e il Presidente dell’AenEc Rudolf Ramsauer hanno firmato un primo accordo sugli obiettivi, a cui partecipano 45 gruppi di imprese comprendenti oltre 600 aziende, tra cui alcune operanti in Svizzera nei settori della chimica, della carta, dell’acciaio e dell’alluminio. All’accordo hanno aderito anche i grossi distributori e le grandi aziende di servizi.

I 45 gruppi di imprese summenzionati emettono 2,4 milioni di tonnellate di CO2, ovvero circa un quarto delle emissioni di anidride carbonica che il settore economico produce con l’impiego di combustibili. Con la firma dell’accordo sugli obiettivi, dette imprese aderiscono ai provvedimenti volontari secondo la legge sull’energia e la legge sul CO2, volti ad aumentare l’efficienza energetica e a diminuire le emissioni di CO2. Gli obiettivi di riduzione stabiliti nell’accordo sono
enunciati nella tabella allegata. 

I singoli accordi sugli obiettivi dei gruppi di imprese sono stati verificati dall’Ufficio federale dell’energia (UFE) e dall’Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio (UFAFP), nell’ambito di una procedura standardizzata di audit. Le imprese che hanno concluso o intendono concludere un accordo sugli obiettivi vincolante possono essere esentate dal pagamento della tassa sul CO2, se questa viene introdotta.

Altri 30 gruppi di imprese stanno elaborando i propri accordi sugli obiettivi individuali o sono oggetto di audit da parte dell’UFE e dell’UFAFP. I loro obiettivi di riduzione saranno integrati in un accordo più ampio dell’AenEc all’inizio del 2005. Nell’insieme, i gruppi di imprese che fanno capo all’AenEc coprono un terzo di tutte le emissioni di CO2 prodotte dal settore economico con l’impiego di combustibili, ovvero circa 3,3 milioni di tonnellate di anidride carbonica.

Provvedimenti volontari: una soluzione vincente

Nell’ambito del suo mandato di prestazione stabilito con la partecipazione del programma SvizzeraEnergia, l’AenEc ha il compito di promuovere l’efficienza energetica nel settore economico, di concludere accordi sugli obiettivi insieme alle imprese e di monitorare la riduzione del consumo energetico e delle emissioni di CO2.

Gli accordi sugli obiettivi dell’AenEc fanno parte dei provvedimenti volontari secondo la legge sull’energia (artt. 17 e 18) e la legge sul CO2 (artt. 3, 4 e 9) e si sono rivelati uno strumento efficace per l’attuazione della politica svizzera in materia di energia e di clima in ambito economico. Grazie alla loro partecipazione volontaria ai gruppi dell’AenEc, le imprese contribuiscono attivamente al raggiungimento degli obiettivi di riduzione. Questo impegno volontario delle imprese non è interessante soltanto dal punto di vista di un’eventuale esenzione dalla tassa sul CO2, ma anche perché permette a tali imprese di conseguire in parte notevoli risparmi sui costi di esercizio e conferisce loro un’immagine positiva di aziende responsabili sul piano ecologico. La Confederazione intende seguire la strada dei provvedimenti volontari in collaborazione con l’AenEc e spronare altre imprese ed aziende a partecipare alle iniziative.

Lacune nel raggiungimento degli obiettivi malgrado i provvedimenti volontari

Il settore economico è responsabile di circa un quarto delle emissioni di CO2 in Svizzera. Il resto delle emissioni provengono dal settore immobiliare (combustibili), dal settore pubblico e dai trasporti (carburanti). Le verifiche condotte nell’ambito di SvizzeraEnergia e le attuali previsioni in materia di CO2 mostrano che gli obiettivi di riduzione per tutta la Svizzera, stabiliti nella legge sul CO2, non possono di gran lunga essere raggiunti entro il 2010, e questo malgrado i provvedimenti volontari adottati dalle aziende e dalle imprese. Al fine di colmare le lacune, in virtù dell’articolo 6 della legge sul CO2 il Consiglio federale deve introdurre una tassa sul CO2. Come già annunciato, il DATEC intende proporre al Governo una tassa CO2 sotto la forma di due varianti: una tassa CO2 su combustibili e carburanti e una tassa CO2 sui combustibili, che tiene conto della proposta dell’Unione petrolifera di imporre un centesimo di tassa sui carburanti  a favore del clima.


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