Il Consiglio federale abroga la disposizione transitoria nell’ordinanza sullo scambio automatico internazionale di informazioni a fini fiscali

Berna, 07.11.2018 - Nella seduta del 7 novembre 2018 il Consiglio federale ha deciso di abrogare con effetto al 1° gennaio 2019 la disposizione transitoria concernente la definizione di «Giurisdizione partecipante» contenuta nell’ordinanza sullo scambio automatico internazionale di informazioni a fini fiscali. L’abrogazione attua una normativa internazionale.

Secondo lo standard globale per lo scambio automatico internazionale di informazioni a fini fiscali una Giurisdizione partecipante è uno Stato con il quale vige un accordo sullo scambio automatico di informazioni. Nei confronti delle Giurisdizioni non partecipanti gli istituti finanziari hanno obblighi di adeguata verifica più elevati.

Al momento dell’introduzione dello scambio automatico di informazioni, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) aveva deciso che gli Stati avrebbero potuto introdurre nei rispettivi ordinamenti giuridici una disposizione transitoria secondo cui sono considerate partecipanti tutte le Giurisdizioni che si impegnano ad attuare lo scambio automatico di informazioni. Questo perché non tutti gli Stati introducono lo scambio automatico di informazioni allo stesso tempo, estendendo quindi solo progressivamente la rete dei propri accordi. Questo modo di procedere doveva consentire agli istituti finanziari di contenere gli oneri amministrativi durante la fase d’introduzione dello scambio automatico di informazioni. La Svizzera ha fatto uso di tale possibilità emanando l’articolo 1 dell’ordinanza.

Ad oggi hanno introdotto lo scambio automatico di informazioni, estendendo così la loro rete di accordi, più di 100 Stati e territori, tra cui la Svizzera. In questo contesto, nell’autunno del 2017 l’OCSE ha esortato gli stessi ad abrogare la disposizione transitoria.

Con la sua decisione odierna, il Consiglio federale dà seguito a questa normativa internazionale, assicurando la corretta attuazione dello standard per lo scambio automatico di informazioni. La rete degli accordi svizzera conta attualmente più di 75 Stati partner. L’abrogazione della disposizione transitoria dovrebbe avere un basso impatto sugli istituti finanziari svizzeri nell’attuazione pratica dello scambio automatico di informazioni.


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