I primi 100 giorni del direttore del SIC – a un anno dall’entrata in vigore della legge sulle attività informative

Berna, 19.10.2018 - Jean-Philippe Gaudin, entrato in carica come nuovo direttore del Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC) il 1° luglio 2018, ha tratto un primo bilancio positivo dell’attuazione della legge federale sulle attività informative. Il direttore del SIC ha già adottato numerose misure urgenti volte a intensificare gli sforzi nel settore dell’individuazione tempestiva delle minacce attuali, segnatamente per quanto concerne l’ambito «cyber» e le attività di controspionaggio

A 100 giorni dall’entrata in carica, il direttore del Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC) Jean-Philippe Gaudin ha sottolineato gli effetti positivi della legge federale sulle attività informative (LAIn), entrata in vigore il 1° settembre 2017. La LAIn ha fornito al SIC alcuni nuovi strumenti, tra cui in particolare le misure d’acquisizione soggette ad autorizzazione. Tali misure, che rappresentano uno strumento determinante e un valore aggiunto per il SIC, devono essere di volta in volta autorizzate, previo attento esame, dal Tribunale amministrativo federale e il capo del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) deve aver rilasciato il nullaosta dopo aver consultato il capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) e il capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).

Le misure d’acquisizione soggette ad autorizzazione sono oggetto di procedure particolarmente restrittive e sono adottate unicamente come ultima ratio, conformemente a quanto previsto dalla legge. Al fine di garantire un corretto equilibrio tra le libertà individuali e le esigenze in materia di sicurezza, il SIC è sottoposto a controlli severi da parte dei pertinenti organi di vigilanza: il DDPS, la Delegazione delle Commissioni della gestione delle Camere federali e l’Autorità di vigilanza indipendente. Jean-Philippe Gaudin ritiene che «tali controlli rappresentano un’opportunità per il SIC poiché gli consentono di adottare correttivi e di migliorare».

28 posti di lavoro supplementari

L’attuazione della legge sulle attività informative ha generato maggiori oneri lavorativi a livello giuridico e amministrativo. Per evitare conseguenti pregiudizi per le attività operative, compito precipuo del SIC, il capo del DDPS ha autorizzato la creazione di 28 posti di lavoro supplementari. 2 posti di lavoro sono stati assegnati al Centro federale di situazione del SIC, affinché possa essere operativo 24 ore su 24 7 giorni su 7 a partire da aprile 2019. I rimanenti 26 posti sono stati destinati all’ambito «cyber» e al controspionaggio.

La capacità di individuare tempestivamente le minacce e di dare l’allarme è uno dei punti di forza di un servizio informazioni. Il direttore del SIC si è rallegrato dell’eccellente collaborazione con i partner cantonali, federali e internazionali, in un contesto in cui la minaccia terroristica e a livello di spionaggio, tuttora elevata, e i pericoli presenti nel cyberspazio figurano tra le sfide principali della politica di sicurezza svizzera.

I cyberattacchi rappresentano una sfida di rilievo per la Svizzera e il SIC, segnatamente per quanto concerne le attività di spionaggio perpetrate mediante le tecnologie della comunicazione e dell’informazione, che nel nostro Paese hanno registrato un aumento notevole durante gli scorsi anni. La Svizzera può essere l’obiettivo immediato di simili operazioni oppure fungere da trampolino per attività di spionaggio dirette contro altri Paesi. Simili attacchi arrecano gravi pregiudizi al nostro Paese, sia a livello di aziende, privati e amministrazioni pubbliche sia per quanto concerne il posizionamento della Svizzera nel mondo in quanto sede di conferenze e di numerose organizzazioni internazionali.

Minaccia terroristica tuttora elevata

Nell’ambito operativo «terrorismo», le organizzazioni «Stato islamico» e Al-Qaida figurano tuttora tra le priorità del SIC. Dal 2017 il numero di attentati è notevolmente diminuito in Europa, ma la minaccia terroristica è tuttora elevata in Svizzera e nei maggiori Stati europei. Il livello di minaccia non è determinato unicamente dal numero di attentati perpetrati. Il numero di casi di radicalizzazione è tuttora elevato, al pari dei casi sospetti quotidianamente segnalati al SIC. La collaborazione vieppiù efficace tra gli organi addetti alla lotta contro il terrorismo, segnatamente tra i servizi informazioni e la polizia, è stata fruttuosa anche in questo ambito.

Il numero di viaggi con finalità jihadista è rimasto invariato da numerosi mesi. Sino al mese di agosto, data dell’ultima pubblicazione, il SIC ne aveva segnalati 93. Dal 2016 non ha individuato ulteriori partenze verso la Siria e l’Iraq. Secondo le stime del SIC il numero di combattenti intenzionati a tornare nel Paese dovrebbe essere alquanto limitato.


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