Inasprimento delle sanzioni nei confronti del Myanmar

Berna, 17.10.2018 - Vista la sua preoccupazione per la sistematica violazione dei diritti dell’uomo, il 17 ottobre 2018 il Consiglio federale ha nuovamente inasprito le sanzioni nei confronti del Myanmar. La Svizzera aderisce così alle sanzioni dell’UE del 26 aprile e del 25 giugno 2018. Le nuove disposizioni entrano in vigore il 17 ottobre alle 18:00.

In più dell’embargo sui beni d’armamento e sui beni che potrebbero essere usati a scopo repressivo, il 17 ottobre 2018 il Consiglio federale ha vietato la vendita, la fornitura, l’esportazione e il transito di beni a duplice impiego (Dual-Use) a utilizzatori finali militari o a destinatari finali militari e a utenti finali come la polizia per la guardia delle frontiere in Myanmar. Un divieto analogo si applica per l’equipaggiamento, le tecnologie e i software per operare controlli o intercettazioni telefoniche sulle comunicazioni via internet o telefoniche.

Sono inoltre state disposte sanzioni finanziarie e un divieto di ingresso e transito per determinate persone fisiche. Questi provvedimenti vigono attualmente nei confronti di sette membri di alto livello delle forze armate e di sicurezza del Myanmar, accusate di gravi violazioni dei diritti umani. Gli averi e le risorse economiche di queste persone sono bloccati e devono senza indugio essere dichiarati alla SECO.

Il Consiglio federale condanna le ripetute, diffuse e sistematiche gravi violazioni dei diritti umani perpetrate dalle forze armate e di sicurezza in Myanmar ed è preoccupato dal deterioramento della situazione dei diritti umani.

In occasione della soppressione delle sanzioni nei confronti del Myanmar il 9 maggio 2012, il Consiglio federale aveva sottolineato la sua volontà di inasprire nuovamente le misure coercitive, in linea con i principali partner commerciali della Svizzera, se la situazione politica del Paese si fosse sensibilmente deteriorata. 

Il Consiglio federale riconferma il suo sostegno alla transizione in Myanmar. Continua la cooperazione della Svizzera, basata sulla promozione della pace, della democrazia e dello sviluppo socioeconomico del Myanmar.


Indirizzo cui rivolgere domande

Fabian Maienfisch, sost. Capo della comunicazione SECO,
Tel. 058 462 40 20



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