CFR - Copertura mediatica dei musulmani in Svizzera: uno studio universitario fa il punto della situazione

Berna, 03.09.2018 - La Commissione federale contro il razzismo (CFR) pubblica oggi uno studio sulla copertura mediatica dei musulmani in Svizzera. Come affrontano i giornali, nelle edizioni su carta e in quelle on-line, i temi sociali legati a questa minoranza? Su quali aspetti e prospettive pongono l’accento? I dati raccolti hanno permesso di identificare elementi problematici, quali la focalizzazione su determinati temi e interlocutori e il forte aumento degli articoli che suscitano distanza nei confronti dei musulmani. Sulla base dei risultati dello studio, la CFR ha scelto alcuni aspetti sui cui incentrare la sua collaborazione e il suo lavoro di prevenzione con i media.

Realizzato dall’istituto di ricerca fög (Forschungsinstitut Öffentlichkeit und Gesellschaft) dell’Università di Zurigo, lo studio «Qualità della copertura mediatica dei musulmani in Svizzera» analizza i contenuti di un campione di articoli pubblicati tra il 2009 e la prima metà del 2017 da 18 testate delle tre grandi regioni linguistiche. L’analisi era incentrata sul ricorso a generalizzazioni, sul grado di diversificazione dei temi trattati, degli attori e degli interlocutori e sul modo in cui sono riferiti i fatti. I dati raccolti hanno permesso di identificare aspetti problematici, riassunti dall’autore dello studio Patrik Ettinger nel capitolo iniziale (allegato al presente documento).

Lo studio rileva un forte aumento della quota di contributi che generano distanza nei confronti dei musulmani, passata tra il 2009 e il 2017 dal 22 al 69 per cento. Questa evoluzione è in parte da ricondurre alla focalizzazione sui temi della radicalizzazione e del terrorismo. Come sottolinea Patrik Ettinger, una copertura mediatica che suscita distanza è problematica soprattutto quando opera con generalizzazioni. I contributi generalizzanti non sono aumentati rispetto agli anni passati, ma nell’8 per cento dei casi contenevano anche affermazioni che generano distanza. In Svizzera, inoltre, i musulmani sono prevalentemente oggetto passivo della copertura mediatica: nel 55 per cento dei servizi giornalistici si scrive su di loro, senza però dare loro la parola, e quando questo avviene, la parola è data soprattutto ai musulmani che difendono posizioni estreme e controverse.

Quello del fög non è il primo studio sui gruppi più esposti a discriminazione commissionato dalla CFR. Nel 2013 era stato condotto uno studio analogo sui Rom e nel 2017 la CFR si era espressa sul ruolo che i media possono giocare nella lotta alla discriminazione in occasione della pubblicazione di uno studio sul razzismo contro i neri.

Le osservazioni fatte in questi tre studi hanno messo in evidenza parallelismi nel modo di tematizzare le minoranze particolarmente esposte. L’analisi del contenuto degli articoli mette in luce elementi problematici ricorrenti sui quali occorre discutere con i professionisti dei media. Consapevole che la percezione delle minoranze in Svizzera è ampiamente influenzata dai media, la CFR intende proseguire il dialogo con gli organi d’informazione, ponendo l’accento in particolare sulla formazione di base e continua e sulla responsabilità che hanno nella formazione dell’opinione e per il funzionamento di una società democratica.

Link allo studio: http://www.ekr.admin.ch/documentazione/i107/1331.html
Link alla sintesi iniziale dello studio «L’essenziale in breve»: http://www.ekr.admin.ch/pdf/Studio_fog_l_essenziale_in_breve.pdf


Indirizzo cui rivolgere domande

Martine Brunschwig Graf, presidente della CFR, 079 507 38 00, martine@brunschwiggraf.ch
Rifa’at Lenzin, membro della CFR, 079 459 90 76, rifaat.lenzin@bluewin.ch
Patrik Ettinger, autore dello studio, 044 635 23 14, ettinger@soziologie.uzh.ch



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