Missione economica di Johann N. Schneider-Ammann nel Caucaso e in Asia centrale dall’8 al 16 luglio

Berna, 05.07.2018 - Dall’8 al 16 luglio il consigliere federale N. Schneider-Ammann si recherà nel Caucaso del Sud e in Asia centrale con una delegazione composta di alcuni rappresentanti del Parlamento, dei governi cantonali e del settore privato. Scopo del viaggio, che lo condurrà in Azerbaigian, Kazakhstan, Uzbekistan e Kirghizistan, è di individuare le opportunità economiche per le imprese elvetiche nell’ambito dell’iniziativa cinese per una nuova Via della Seta, di rinsaldare i rapporti con questi Paesi del Gruppo di voto della Svizzera presso le istituzioni finanziarie internazionali (Banca mondiale, FMI, BERS) e di dare visibilità ai programmi della cooperazione svizzera allo sviluppo (Uzbekistan, Kirghizistan e Azerbaigian). Nel Kazakhstan è prevista inoltre la firma di due dichiarazioni d’intenti.

Durante il viaggio nel Caucaso del Sud e in Asia centrale il capo del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) incontrerà i membri dei governi, tra cui probabilmente il presidente azerbaigiano e i primi ministri del Kazakhstan, Uzbekistan e Kirghizistan, nonché i ministri dell’economia, degli investimenti, delle finanze e del commercio e alcuni rappresentanti delle autorità locali. In agenda anche qualche appuntamento con associazioni e rappresentanti del settore privato e con la comunità imprenditoriale svizzera attiva in questi mercati. A tal fine si svolgeranno varie tavole rotonde e forum economici nelle capitali dei Paesi. Nel Kazakhstan è prevista la firma di due dichiarazioni d’intenti relative alla stipula di altrettanti accordi: uno nel settore del riconoscimento dei marchi sui metalli preziosi (punzonatura) e uno nel settore dei servizi (normativa nazionale per lo scambio di servizi).

La delegazione svizzera visiterà diverse zone economiche che offrono agevolazioni alle società straniere allo scopo di attirare gli investimenti. I progetti inclusi nell’iniziativa cinese per una nuova Via della Seta («Belt and Road Initiative», BRI) puntano a sviluppare le infrastrutture (trasporti ed energia) e costituiscono delle opportunità interessanti per l’industria svizzera, per esempio nel settore dei trasporti ferroviari. Nel Kazakhstan, la delegazione farà tappa ad Aktau, città sul Mar Caspio destinata a diventare uno snodo chiave nelle reti di trasporto est-ovest previste dalla BRI. Qui la delegazione visiterà gli impianti portuali e la zona economica speciale. Ad Astana, il governatore del nuovo centro finanziario internazionale (Astana International Financial Centre, AIFC) presenterà il ruolo finanziario che il Paese si prefigge a livello regionale.

Seguirà, in presenza del consigliere federale, l’inaugurazione di nuovi investimenti svizzeri, uno dell’industria chimica e uno dell’industria tessile rispettivamente nell’Azerbaigian e nell’Uzbekistan.

Il capo del DEFR avrà inoltre modo di vedere sul campo, soprattutto in Uzbekistan e Kirghizistan, i progetti promossi dalla cooperazione svizzera in vari ambiti (sostegno al settore finanziario, promozione del commercio, finanziamento di infrastrutture – in particolare nel settore idrico – in collaborazione con la Banca mondiale e formazione duale). A Bichkek la delegazione potrà incontrare più da vicino i partner della cooperazione svizzera.

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Grazie all’iniziativa cinese BRI, lanciata per sviluppare l’antica Via della Seta con corridoi terrestri e marittimi, l’Asia centrale (e in particolare l’Azerbaigian) sta acquistando maggiore visibilità e catalizzando l’interesse degli operatori economici. Questa regione, ricca di risorse naturali, porta avanti importanti progetti di sviluppo economico, soprattutto nel settore delle infrastrutture, per i quali è necessaria la collaborazione con partner stranieri. Sono già stati messi in atto ambiziosi programmi di riforma per diversificare e liberalizzare l’economia. Alla fine del 2017, l’Uzbekistan ha liberalizzato la sua politica di tassi di cambio, avviando così una riforma fondamentale.

Dall’inizio degli anni Novanta, ossia da quando sono diventati indipendenti, la Svizzera intrattiene contatti regolari con i Paesi dell’Asia centrale in quanto appartengono al suo stesso Gruppo di voto presso le istituzioni finanziarie internazionali di Bretton Woods, in cui si concentra una parte importante delle relazioni elvetiche. Uno degli obiettivi della visita del consigliere federale Johann N. Schneider-Ammann è quello di facilitare l’accesso del settore privato a questi mercati, ancora difficili nonostante le riforme, e di incoraggiare le sinergie tra i diversi settori d’intervento della Svizzera in Asia centrale.

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Gli scambi economici con i Paesi visitati sono ancora poco intensi, anche se alcune cifre (soprattutto quelle relative alle importazioni) sono molto positive grazie al commercio di metalli preziosi (Uzbekistan, Kirghizistan) e di prodotti petroliferi (Kazakhstan). Il Kazakhstan è il principale mercato della regione per la Svizzera, seguito dall’Uzbekistan. Nonostante la presenza di numerose imprese, gli investimenti svizzeri – sui quali la BNS non pubblica dati – sono ancora relativamente modesti, fatta eccezione per il Kazakhstan. Gli investimenti di questi Paesi in Svizzera sono molto contenuti, eccetto quelli dell’Azerbaigian, ora in pole position grazie all’acquisizione, nel 2012, della filiale elvetica di ExxonMobil da parte della compagnia petrolifera nazionale Socar.


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