Riduzione delle ammissioni al servizio civile: il Consiglio federale avvia la procedura di consultazione

Berna, 20.06.2018 - Per contribuire al mantenimento a lungo termine degli effettivi dell’esercito, il Consiglio federale vuole ridurre in modo consistente il numero delle ammissioni al servizio civile tramite sette misure. Il 20 giugno ha avviato una procedura di consultazione per modificare di conseguenza la legge sul servizio civile.

Dal 2011 al 2017 le ammissioni al servizio civile sono aumentate da 4670 a 6785. Il Consiglio federale ritiene che si tratti di un incremento problematico, in particolare considerato il numero di domande presentate da militari che hanno già assolto la scuola reclute e da specialisti e quadri dell’esercito. L’attuazione di sette misure mirate dovrebbe consentire di ridurre in modo consistente il numero di ammissioni al servizio civile.

Ridurre il licenziamento anticipato di militari che hanno assolto la scuola reclute

In futuro chi verrà ammesso al servizio civile dovrà prestare almeno 150 giorni di servizio. Attualmente il numero di giorni da prestare corrisponde a una volta e mezza quello dei giorni di servizio militare restanti: l’introduzione di un numero minimo comporterà un aumento dei giorni per i militari che passano al servizio civile a partire dal primo corso di ripetizione. Inoltre è previsto un periodo d’attesa di 12 mesi per i militari che al momento della conferma della domanda di ammissione sono incorporati nell’esercito. Durante il periodo d’attesa permane l’obbligo di prestare servizio militare.

Ridurre il licenziamento anticipato di militari qualificati

La terza misura è diretta a diminuire i licenziamenti anticipati dei quadri e degli specialisti che passano al servizio civile: anche per i sottufficiali e gli ufficiali ammessi al servizio civile si applica il fattore 1,5 (finora era 1,1) per il calcolo dei giorni di servizio da svolgere. Si tiene conto così del numero maggiore di giorni già prestati e ancora da prestare. Quarta misura: i medici non potranno più prestare servizio civile in qualità di medici.

Le altre misure 

Anche le altre tre misure sono finalizzate a ridurre le ammissioni al servizio civile. L’ammissione al servizio civile dei militari che hanno già assolto tutti i giorni di istruzione sarà possibile soltanto se sono chiamati a prestare servizio attivo o d’appoggio. In questo caso si tratta di impedire che i militari che non hanno più giorni di servizio da prestare sfruttino l’ammissione al servizio civile per evitare il tiro obbligatorio. Inoltre è previsto l’obbligo di svolgere completamente il primo periodo d’impiego già entro l’anno successivo all’ammissione. Dall’anno che segue l’inizio del primo impiego vige l’obbligo di prestare annualmente servizio. In questo modo la frequenza dei periodi di servizio civile corrisponde a quella del servizio militare. L’ultima misura concerne i richiedenti che stanno svolgendo la scuola reclute e che al momento dell’ammissione non l’hanno ancora terminata: devono prestare il loro periodo d’impiego di lunga durata (180 giorni) entro l’anno civile successivo al passaggio in giudicato dell’ammissione (regola attuale: entro il terzo anno civile a decorrere dall’ammissione).

Termine della consultazione

Il 15 novembre 2017 il Consiglio federale ha incaricato il Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) di elaborare un progetto con sette misure da porre in consultazione. La procedura si concluderà l’11 ottobre 2018.

Adottate le modifiche all’ordinanza sul servizio civile

Inoltre il 20 giugno 2018 il Consiglio federale ha approvato una modifica dell’ordinanza sul servizio civile, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2019. In futuro i proventi della Confederazione derivanti dai tributi versati dagli istituti d’impiego aumenteranno di un milione di franchi all’anno. I tributi degli istituti d’impiego contribuiscono a garantire che il servizio civile non incida sul mercato del lavoro, e il loro ammontare viene stabilito in funzione del salario lordo versato normalmente per attività analoghe. L’organo d’esecuzione valuta periodicamente l’evoluzione dei salari nominali adeguando di conseguenza i tributi se rileva cambiamenti importanti.


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