Organizzazione P-26: il Consiglio federale pubblica una versione anonimizzata del «Rapporto Cornu»

Berna, 25.04.2018 - Il Consiglio federale intende contribuire ulteriormente all’elaborazione storica e politica della tematica inerente all’organizzazione P-26. Nella sua seduta del 25 aprile 2018 ha deciso di pubblicare una copia anonimizzata dell’inchiesta amministrativa di Pierre Cornu del 1991 contrassegnata all’epoca con la dicitura «Versione per i media». Inoltre il Consiglio federale fornisce altre informazioni concernenti i contratti stipulati tra la Confederazione e l’associazione che gestisce un museo nell’ex impianto di fortificazione dell’esercito «Schweizerhof».

Nell’ambito dell’elaborazione storica e politica della tematica inerente all’organizzazione P-26 rientrano tra l’altro due rapporti. Da un lato si tratta dei risultati della commissione parlamentare d’inchiesta (CPI) del 1990 e, dall’altro, di un’inchiesta amministrativa che, sulla base di un intervento parlamentare della CPI, il Consiglio federale aveva affidato all’allora giudice istruttore Pierre Cornu. Il «Rapporto Cornu», che ha esaminato le relazioni tra l’organizzazione P-26 e organizzazioni analoghe all’estero, è stato presentato nel 1991. All’epoca il Consiglio federale l’ha classificato «segreto» e da allora non è stato pubblicato.

Il Consiglio federale pubblica la «Versione per i media» originale

All’epoca è stata contemporaneamente elaborata anche una copia anonimizzata del rapporto dalla quale sono stati rimossi contenuti ritenuti degni di protezione. Benché tale copia fosse contrassegnata con la dicitura «Versione per i media», secondo lo stato attuale delle conoscenze all’epoca si era rinunciato alla sua pubblicazione. Il Consiglio federale ritiene che dal profilo della protezione delle informazioni e dei dati oggi nulla si opponga a tale pubblicazione. Pertanto, in ossequio alla trasparenza, il Consiglio federale ha deciso di pubblicare la versione anonimizzata del rapporto, rispondendo in tal modo anche alle richieste di storici e giornalisti. Prima della pubblicazione alcuni passaggi sono stati obliterati per ragioni di protezione della personalità. Il rapporto è disponibile in tedesco e in francese; nell’ambito delle ricerche effettuate sinora non è stata rinvenuta una traduzione italiana.

Nell’archivio federale è conservata sia una copia della «Versione per i media» sia una copia della versione integrale del «Rapporto Cornu». La versione integrale continua a essere classificata «segreto» e di conseguenza non può essere pubblicata. Il termine di protezione di 50 anni applicabile secondo la legge sull’archiviazione scade nel 2041. Pertanto, il Consiglio federale propone di respingere la mozione 18.3358 che ne chiede la pubblicazione. Nel suo parere il Consiglio federale si basa sugli argomenti che già nel 2011 avevano condotto al respingimento della mozione 09.4021 da parte del Consiglio nazionale e che nel 2005 figuravano altresì nel parere del Consiglio federale relativo alla mozione 05.3096. Tra questi rientra il fatto che all’epoca le persone informate sui fatti hanno fornito al giudice Cornu informazioni in via confidenziale. Molte di queste persone vivono ancora e hanno diritto alla protezione delle proprie informazioni.

Informazioni sulle relazioni con l’associazione «Pro Castellis»

Inoltre il Consiglio federale ha licenziato il proprio parere sull’interpellanza 18.3193 che chiedeva informazioni sulle relazioni contrattuali tra la Confederazione e l’associazione «Pro Castellis» che gestisce un museo sulla P-26 nell’ex impianto di fortificazione dell’esercito «Schweizerhof» a Gstaad. Come rileva il Consiglio federale, tra l’associazione e il DDPS è stato stipulato un contratto di superficie che obbliga l’associazione a garantire una manutenzione ottimale dell’impianto e a utilizzare soltanto oggetti di natura storico-militare. I diritti di superficie sono valevoli sino al 31 dicembre 2065. Inoltre il DDPS ha consegnato in prestito all’associazione materiale e apparecchiature per consentire alle generazioni future di avere una visione d’insieme documentata sull’organizzazione di resistenza.


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