Il Consiglio federale intende lottare più efficacemente contro il traffico internazionale di organi

Berna, 22.11.2017 - Il Consiglio federale intende agire più efficacemente contro il traffico illecito di organi e punire anche gli Svizzeri che commettono questo reato all’estero. In tal senso sostiene la Convenzione del Consiglio d’Europa contro il traffico di organi umani, volta ad uniformare sul piano internazionale le disposizioni penali. Per poterla ratificare, la Svizzera dovrà però adeguare la legge sui trapianti. Nella sua seduta del 22 novembre 2017, il Consiglio federale ha avviato la relativa procedura di consultazione.

La Svizzera ha collaborato all’elaborazione della Convenzione del Consiglio d’Europa contro il traffico di organi umani, che ha sottoscritto il 10 novembre 2016. La Convenzione prevede di armonizzare il diritto penale per poter perseguire più efficacemente gli autori di tali reati e le organizzazioni criminali. Tutti gli atti correlati al traffico illecito di organi, dal reclutamento di donatori al prelievo e al trapianto di organi, devono essere puniti e le vittime beneficiare di una migliore protezione. Dovrà essere migliorata la collaborazione internazionale.

La Svizzera soddisfa già ampiamente i requisiti della Convenzione: il diritto svizzero vieta infatti di concedere o accettare un profitto finanziario o un altro vantaggio per la donazione di organi, o di farne commercio. La legge sui trapianti vieta però soltanto il commercio di organi all’interno della Svizzera o dalla Svizzera verso l’estero. Secondo la Convenzione del Consiglio d’Europa ora dovranno essere puniti anche i reati correlati al traffico di organi commessi da Svizzeri all’estero.

Per ratificare la Convenzione sono quindi necessari adeguamenti di alcuni punti della legge sui trapianti. Su incarico del Consiglio federale, il Dipartimento federale dell’interno ha avviato una procedura di consultazione del relativo avamprogetto che durerà fino all’8 marzo 2018.


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