Il Consiglio federale respinge l’iniziativa popolare per il congedo di paternità

Berna, 18.10.2017 - Nella sua seduta dell’18 ottobre 2017, il Consiglio federale ha deciso di raccomandare al Parlamento di respingere l’iniziativa popolare «Per un congedo di paternità ragionevole – a favore di tutta la famiglia» a causa dei costi che ne deriverebbero e delle conseguenti ripercussioni negative sulla competitività dell’economia svizzera. Il Consiglio federale ritiene prioritario garantire un’offerta di servizi per la custodia di bambini complementare alla famiglia adeguata ai bisogni.

L’iniziativa popolare «Per un congedo di paternità ragionevole – a favore di tutta la famiglia», lanciata dalle associazioni mantello Travail.Suisse, männer.ch, Alliance F e Pro Familia Svizzera, è stata depositata il 4 luglio 2017 con 107 075 firme valide. Essa chiede una modifica dell’articolo 116 della Costituzione federale (concernente gli assegni familiari e l’assicurazione per la maternità) e una nuova disposizione transitoria in vista dell’introduzione di un congedo di paternità.

Secondo l’iniziativa popolare, il Consiglio federale dovrebbe introdurre un’assicurazione di paternità analoga a quella già esistente in caso di maternità. In futuro i padri dovrebbero avere un diritto legale ad almeno quattro settimane di congedo. Il reddito sostitutivo sarebbe finanziato tramite le indennità di perdita di guadagno (IPG) e ammonterebbe, come l’indennità di maternità, all’80 per cento del reddito precedente la nascita, fino a un massimo di 196 franchi al giorno. Un tale congedo costerebbe approssimativamente 420 milioni di franchi all’anno, il che equivale a un tasso di contribuzione IPG pari allo 0,11 per cento.

Priorità alla promozione della custodia di bambini complementare alla famiglia
Il Consiglio federale è contrario all’introduzione di un congedo di paternità finanziato tramite le IPG, poiché comporterebbe oneri supplementari per l’economia e causerebbe notevoli problemi organizzativi alle imprese. Ritiene pertanto che un tale congedo debba restare di competenza dei datori di lavoro o delle parti sociali. Il Consiglio federale considera prioritario ampliare l’offerta di servizi per la custodia di bambini complementare alla famiglia in modo adeguato ai bisogni. A differenza del congedo di paternità, una tale offerta favorisce la conciliabilità tra famiglia e lavoro non soltanto nel periodo immediatamente successivo alla nascita del figlio, ma anche nei periodi prescolastico e scolastico.

Aiuti finanziari supplementari per la custodia di bambini complementare alla famiglia
Il 16 giugno 2017 il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati hanno approvato due nuovi strumenti di promozione. In futuro il Consiglio federale potrà sostenere i Cantoni e i Comuni che aumenteranno i sussidi per ridurre i costi di custodia a carico dei genitori. Potrà inoltre concedere aiuti finanziari per progetti volti ad adeguare maggiormente l’offerta di posti di custodia ai bisogni dei genitori. Per questi due nuovi tipi di aiuti finanziari è stato stanziato un credito d’impegno di 100 milioni al massimo per una durata di cinque anni. Le nuove disposizioni entreranno in vigore presumibilmente a metà del 2018.

Il Dipartimento federale dell’interno sottoporrà al Consiglio federale, entro la metà del 2018, un progetto di messaggio per respingere l’iniziativa popolare.


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