Simonetta Sommaruga in Tunisia: stretta cooperazione grazie al partenariato migratorio

Berna, 03.10.2017 - Grazie al partenariato instaurato cinque anni fa, la Svizzera e la Tunisia hanno intensificato la cooperazione in tutti i settori migratori. È quanto constatato dalla consigliera federale Simonetta Sommaruga in occasione di una visita di lavoro in Tunisia, lunedì 2 e martedì 3 ottobre 2017. Il Capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) si è intrattenuta con rappresentanti delle autorità e della società civile tunisine, come pure con organizzazioni internazionali e non governative. La sua visita ha offerto lo spunto per lanciare la nuova strategia di cooperazione 2017-2020 della Svizzera in Tunisia. La Consigliera federale si è inoltre informata sulle sfide insite nel settore delle materie prime.

La visita ha offerto l'occasione per tracciare un bilancio dei cinque anni di esistenza del partenariato migratorio. Il Capo del DFGP ha potuto affrontare l'argomento con il ministro degli interni, Lotfi Brahem, e il ministro degli affari esteri, Khemaies Jhinaoui.

Il partenariato migratorio racchiude un accordo di cooperazione in materia di migrazione e un accordo sullo scambio di giovani professionisti. Ha permesso di intensificare la cooperazione in vari settori, quali l'aiuto al ritorno e al reinserimento dei migranti, la protezione e l'assistenza offerte ai migranti vulnerabili, il potenziamento delle capacità per la gestione della migrazione o l'elaborazione della legge tunisina sull'asilo.

La Tunisia - Paese di transito e di destinazione dei migranti

In cinque anni la situazione migratoria è nettamente cambiata in Tunisia: mentre nel 2012 numerosi giovani Tunisini lasciavano il Paese per chiedere asilo in Europa, oggi la Tunisia è in primo luogo un Paese di transito e di destinazione. Infatti l'anno scorso in Svizzera sono state registrate appena 252 domande d'asilo di cittadini tunisini.

A Tunisi la Conisigliera federale ha visitato svariati progetti che beneficiano di un sostegno svizzero. Si è recata in un centro dell'organizzazione non governativa "Terre d'asile Tunisie", che fornisce consulenza giudirica ai migranti, e presso la società di addestramento TrEE, che si prefigge di istruire e far assumere giovani diplomati alla ricerca di lavoro consolidando l'esperienza pratica. Ha inoltre visitato un centro che offre protezione a donne vulnerabili, migranti o no, in particolare se vittime di violenza.  

Il Capo del DFGP approfitterà della sua presenza in Tunisia per discutere della situazione migratoria in Libia con rappresentanti di organizzazioni internazionali e non governative. Le principali organizzazioni impegnate nella protezione dei migranti in Libia sono infatti di stanza in Tunisia. Verterà sulla protezione dei migranti in Libia anche il terzo incontro del Gruppo di contatto per il Mediterraneo centrale organizzato dalla Svizzera a metà novembre, al quale interverrà anche la Tunisia.

Nuova strategia di cooperazione della Svizzera in Tunisia

Durante la visita della Consigliera federale a Tunisi, è poi stata lanciata la nuova strategia di cooperazione 2017-2020 della Svizzera in Tunisia alla presenza del ministro dello sviluppo, dell'investimento e della cooperazione internazionale, Zied Ladhari, e del segretario di Stato presso il Ministro degli affari esteri, Sabri Bach Tobji. Affidata a varie unità della Confederazione (SECO, DSC, Direzione politica del DFAE, SEM), l'attuazione di tale strategia dispone di fondi per 103 milioni di franchi sull'arco di quattro anni. In questo modo la Svizzera consolida il proprio operato in Tunisia, avviato sin dall'inizio della transizione democratica nel 2011. La cooperazione sarà portata avanti sulle tre linee operative seguite in precedenza:

  • processi democratici e diritti dell'uomo
  • crescita inclusiva e impiego
  • migrazione e protezione

La visita della Consigliera federale ha anche permesso di ufficializzare, con la partecipazione del ministro degli interni, Lotfi Brahem, l'apertura dell'ufficio svizzero di cooperazione di polizia in Tunisia. La presenza in loco di un agente di collegamento consente di intensificare lo scambio di informazioni, in particolare nella lotta al terrorismo o al traffico di migranti, e di agevolare la cooperazione di polizia nelle indagini e procedure penali.

L'argomento delle materie prime è stato affrontato in occasione di un colloquio con il ministro dell'energia e delle miniere, Khaled Kaddour, e con rappresentanti della società civile. La Consigliera federale ha mostrato particolare interesse per le questioni inerenti alla trasparenza, al progetto di adesione della Tunisia all'Iniziativa internazionale per la trasparenza nelle industrie estrattive e alle sfide sociali e ambientali legate all'estrazione e alla trasformazione delle materie prime.

Visita di lavoro in Niger

Mercoledì e giovedì il viaggio condurrà la consigliera federale Sommaruga in Niger, un importante Paese di transito sulla rotta migratoria del Mediterraneo centrale e, in quanto tale, Stato partecipante agli incontri del Gruppo di contatto.


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