La Svizzera ratifica il protocollo sul lavoro forzato

Berna, 28.09.2017 - Il 28 settembre 2017 la Svizzera ha depositato presso l’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) il documento di ratifica del Protocollo del 2014 relativo alla Convenzione sul lavoro forzato. Il Protocollo – che entrerà in vigore in Svizzera il 28 settembre 2018 – affronta le forme moderne di lavoro forzato, tra cui la tratta di esseri umani, e rappresenta una pietra miliare nella lotta mondiale contro questo fenomeno.

Il Protocollo sul lavoro forzato, approvato dall’OIL nel 2014, modernizza la Convenzione n. 29 concernente il lavoro forzato od obbligatorio entrata in vigore nel 1930 e ratificata dal nostro Paese nel 1940. Il Protocollo rafforza il quadro giuridico internazionale e obbliga i governi, i datori di lavoro e i lavoratori a bandire durevolmente il lavoro forzato in tutte le sue forme. Chiede inoltre ai governi di adottare apposite misure di prevenzione, di proteggere le vittime e di garantire loro l’accesso a meccanismi di ricorso e di risarcimento.

Il lavoro forzato non rappresenta soltanto una palese violazione dei diritti umani fondamentali, ma è anche una delle principali cause di povertà e di stagnazione economica. La sua eliminazione rimane una delle principali sfide del 21° secolo. Secondo le stime, le vittime del lavoro forzato sarebbero circa 25 milioni in tutto il mondo. Le norme dell’OIL, insieme a un’assistenza tecnica mirata, costituiscono i principali strumenti di lotta contro questo problema endemico.


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