Esaminata dai Ministeri la situazione dopo l'interruzione della linea ferroviaria lungo la valle del Reno

Berna, 31.08.2017 - L'interruzione della linea lungo la valle del Reno, che durerà fino a inizio ottobre, ha gravi ripercussioni per il traffico ferroviario e in particolare per il trasporto di merci fra la Germania e la Svizzera e altri Stati del corridoio nord-sud. Il 31 agosto 2017 la situazione è stata analizzata dal competente Comitato direttivo svizzero-germanico, che riunisce i rappresentanti dei Ministeri dei trasporti dei due Paesi. Il Comitato invita i gestori di infrastrutture e gli operatori del traffico merci ad adoperarsi per ridurre le conseguenze dell'interruzione.

Il Comitato direttivo, istituito nel 2003 per coordinare l'applicazione dell'Accordo concernente le linee di accesso alla nuova ferrovia transalpina (Alptransit), ha discusso la situazione con i rappresentanti della Deutsche Bahn. La società ferroviaria tedesca ha predisposto percorsi alternativi e confermato che la linea della valle del Reno sarà riaperta al traffico il 7 ottobre 2017.

Peter Füglistaler, Direttore dell'Ufficio federale dei trasporti (UFT), ha sottolineato l'importanza che riveste l'asse ferroviario della valle del Reno quale principale accesso alla Svizzera e ad Alptransit. Le competenti imprese di Germania, Francia, Austria e Svizzera sono da lui chiamate a intraprendere ogni sforzo per ridurre la durata dell'interruzione e, nel frattempo, aumentare sensibilmente e sfruttare le capacità sui percorsi alternativi. A tal fine va fra l'altro accordata temporaneamente maggiore priorità al traffico merci.

Il capo della delegazione tedesca Michael Odenwald, segretario di Stato del Ministero tedesco dei trasporti e dell'infrastruttura digitale (BMVI), ha ricordato che si tratta dell'interruzione di uno dei più importanti corridoi europei per il traffico merci. Ribadendo che bisogna unire le forze, ha dichiarato di aspettarsi che il calendario presentato da DB Netz AG sia rispettato e che siano offerti adeguati percorsi alternativi.

Entrambe le delegazioni hanno chiesto ai gestori delle infrastrutture e agli operatori del traffico merci di dar prova di flessibilità facendo in modo di utilizzare i percorsi alternativi già disponibili e quelli che saranno offerti fra qualche giorno.


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