Rinuncia alla torba: i settori professionali si impegnano ad attuare misure volontarie

Berna, 09.08.2017 - L’estrazione della torba causa danni ambientali. A risentirne sono il clima e la biodiversità. In Svizzera, le paludi sono protette dal 1987, quindi l’estrazione di torba non è più permessa. Tuttavia, si stima che annualmente vengano importati fino a 524 000 m3 di torba. Al fine di ridurre l’utilizzo di torba in Svizzera, rappresentanti del commercio al dettaglio, dell’orticoltura e dei produttori di terriccio hanno sottoscritto una dichiarazione d’intenti. Tale dichiarazione rappresenta il primo passo per l’attuazione della strategia di rinuncia alla torba del Consiglio federale.

In Svizzera, le paludi sono protette dal 1987 a seguito dell'approvazione dell'iniziativa di Rothenthurm. Per questo motivo l'estrazione di torba non è più permessa. In tal modo è possibile evitare i danni ambientali risultanti dall'estrazione di torba, in particolare i danni per la biodiversità in Svizzera (si veda il riquadro). Tuttavia, la torba viene ancora importata. Per evitare che si verifichino danni ambientali anche oltre frontiera, nel 2012 il Consiglio federale ha adottato la strategia di rinuncia alla torba. Essa prevede che, in una prima fase, i settori professionali possono attivarsi adottando provvedimenti facoltativi.

L'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM) si sta adoperando per ridurre gradualmente l'impiego di torba in collaborazione con i principali attori. Nell'estate del 2017 rappresentanti del commercio al dettaglio, dei centri di giardinaggio specializzati e dei produttori di terriccio hanno firmato insieme all'UFAM una dichiarazione d'intenti. L'obiettivo è di ridurre su base volontaria l'impiego di torba entro il 2020, in modo che la quota di torba nel terriccio venduto in sacchi per il consumatore finale non superi il 5 per cento. La torba sarà sostituita da prodotti alternativi già disponibili e di provata efficacia, che consentono ai consumatori di utilizzare terriccio privo di torba senza problemi.

Complessivamente, in Svizzera, secondo le rilevazioni dei dati effettuate nel 2014, vengono impiegati circa 524 000 m3 di torba. Con un consumo pari a 171 000 m3 all'anno, il commercio al dettaglio e i centri di giardinaggio specializzati costituiscono il settore principale di utilizzo della torba, seguiti dal settore ortofrutticolo (147 000 m3) e dall'allevamento di piante ornamentali (87 000 m3). Visto il loro ampio impiego nei settori indicati, piante e piantine costituiranno il focus della prossima fase.

RIQUADRO: L'importanza delle paludi per la biodiversità

Le torbiere alte rimaste intatte sono paesaggi naturali e non hanno bisogno di cure. Sono alimentate dalle acque di precipitazione e dalla falda freatica e rimangono costantemente umide fin quasi in superficie. Vista l'assenza di ossigeno, nel suolo umido si trovano pochissimi batteri, vermi e altri organismi decompositori. Il materiale vegetale morto è quindi decomposto solo in parte e si accumula sotto forma di torba. Le torbiere alte sono siti estremamente magri dove vivono solo poche specie specializzate ed esigenti, come per esempio la rosolida a foglie rotonde, i mirtilli rossi o il pennacchio guainato.

Il suolo delle torbiere basse è più ricco rispetto a quello delle torbiere alte perché l'acqua di pendio, le acque sotterranee e le inondazioni temporanee apportano nutrienti al sistema. La flora è più produttiva e variegata. La biodiversità è elevata soprattutto nelle torbiere basse di superficie estesa o collegate tra loro.

La protezione delle paludi è garantita dagli inventari dei biotopi nazionali basati sull'articolo di Rothenthurm, introdotto nel 1987 nella Costituzione federale. L'attuazione degli inventari è di competenza dei Cantoni, i quali garantiscono, in parte attraverso i Comuni, la protezione vincolante per i proprietari dei fondi.


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