Le città alpine si aprono al futuro

Ittigen, 08.08.2017 - Nelle città dell'arco alpino soffia vento di cambiamento. Grazie ai migliori collegamenti sono infatti raggiungibili più facilmente anche da Zurigo, Berna e Losanna. Il nuovo numero di «Forum sviluppo territoriale» presenta il nuovo volto di queste località, che vanno rafforzando la loro funzione di cerniere tra i centri dell’Altopiano e gli spazi rurali alpini.

Le Alpi continuano ad essere associate genericamente a natura, tradizioni e folklore. Eppure la funzione delle odierne città alpine si discosta di molto da questo immaginario. Infatti, i migliori collegamenti stradali e ferroviari hanno rafforzato il loro potere attrattivo per il mercato del lavoro e, al tempo stesso, sempre più città alpine presentano standard di approvvigionamento, istruzione e cultura molto simili a quelli delle città dell’Altopiano. A essersi rafforzata è anche la loro funzione di cerniere con le regioni a valle. Il nuovo numero del bollettino di informazione «Forum sviluppo territoriale» dell'Ufficio federale dello sviluppo territoriale (ARE) è dedicato proprio alle città alpine, non solo della Svizzera ma di tutto l'arco alpino. I vari interventi mostrano una sostanziale somiglianza delle sfide affrontate da numerose località a prescindere dalla rispettiva situazione politica: sfide che vengono affrontate con una grande varietà di soluzioni innovative.

Le interviste a tre delegati del Parlamento dei Giovani della Convenzione delle Alpi (YPAC) testimoniano l'importanza dell'impegno dei giovani per il futuro dello spazio alpino. Oltre alla cultura e alle offerte di formazione, altro requisito fondamentale affinché i giovani non abbandonino queste regioni è soprattutto la garanzia di una qualità di vita elevata.

Le esperienze di Altdorf, del Ticino e della cittadina slovena di Idrija testimoniano il modo in cui le città alpine stanno trovando una nuova dimensione. Idrija, ad esempio, centro storico dell'industria mineraria, è riuscita negli ultimi anni ad affrancarsi da questa eredità e, al tempo stesso, a sfruttare il proprio passato a favore del proprio futuro. La cittadina figura nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'Unesco ed è fortemente impegnata nello scambio culturale. Convertendo la propria produzione industriale in nuovi rami economici innovativi, Idrija vuole contrastare il calo demografico, la scarsa varietà dell'offerta di lavoro e l'insicurezza sociale. I giovani vengono coinvolti in misura considerevole nei processi decisionali, il che aumenta le probabilità di successo di tale trasformazione.

Un reportage illustra come la città di Grenoble stia contrastando i problemi di traffico e come, grazie a un notevole sviluppo dei trasporti pubblici e del traffico lento, sia riuscita a creare un contesto abitativo e lavorativo attrattivo; basti pensare che ad oggi circolano circa 6000 «metro-bici» a noleggio. Inoltre, anche Grenoble, proprio come Idrija, sta cercando di sfruttare in modo costruttivo il suo passato industriale, avviandosi a diventare giorno dopo giorno un centro che riunisce ricerca, innovazione e condizioni abitative favorevoli.

Il Forum Sviluppo territoriale n. 1/17 «Città alpine: urbanità alpina per un futuro poliedrico» può essere ordinato per posta all'UFCL, 3003 Berna, al prezzo di fr. 10.25 IVA inclusa (abbonamento annuale: fr. 30.70 IVA inclusa). La pubblicazione è disponibile anche in formato pdf all’indirizzo www.are.admin.ch. La riproduzione di singoli articoli è ammessa solo dietro citazione della fonte.


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