Epatite C: forte riduzione del prezzo e rimunerazione illimitata per il primo medicamento
Berna, 26.06.2017 - Dal 1° luglio 2017 il medicamento ZEPATIER potrà essere rimborsato in modo illimitato grazie a una riduzione del prezzo del 35 per cento ottenuta dall’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). Molte più persone affette da epatite C potranno quindi acquistarlo a un prezzo decisamente più basso.
Sinora l’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie (AOMS, assicurazione di base) rimborsava i nuovi medicamenti efficaci contro l’epatite C in presenza di una patologia epatica moderatamente avanzata (grado di fibrosi 2) o in caso di sintomi della malattia al di fuori del fegato. La rimunerazione era illimitata solo per particolari soggetti nei quali la malattia progredisce più velocemente o il rischio di trasmissione è elevato. A partire dal 1° luglio 2017, invece, non vi saranno più limitazioni per la rimunerazione dello ZEPATIER. In futuro, quindi, ai soggetti affetti da epatite C del genotipo 1 e 4 (che rappresentano il 62 % circa dei malati totali di epatite C) potrà essere applicato un trattamento con questo medicamento a prescindere dal grado della patologia epatica. L’estensione della rimunerazione avviene in concomitanza con una diminuzione del prezzo dello ZEPATIER. L’UFSP è infatti riuscito a persuadere l’azienda titolare dell’omologazione Merck-Sharpe & Drohme AG a ridurne il prezzo complessivamente del 29.3 per cento, dopo che in un primo tempo, a partire dal 1° maggio 2017, il prezzo era stato ridotto del 8.2 per cento. Il trattamento con lo ZEPATIER comporterà pertanto una spesa di 30 952 franchi invece che di 47 690 franchi – ciò significa 35 per cento in meno.
Con l’estensione della rimunerazione, l’UFSP si adegua alle linee guida internazionali che raccomandano di utilizzare i medicamenti per il trattamento dell’epatite C senza limitazioni non appena ciò risulta essere economicamente sostenibile. Già nell’aprile 2017 l’UFSP aveva deciso di estendere la rimunerazione dei nuovi medicamenti a partire dal 1° maggio 2017 per i gruppi di pazienti con alto rischio di trasmissione e rapida progressione della malattia.
Utilizzo in caso di necessità di cure mediche
L’UFSP continua a seguire la linea adottata in precedenza privilegiando l’utilizzo di terapie costose nel caso di pazienti con una forte necessità di cure mediche: in altri casi, infatti, la malattia non raggiunge mai la fase acuta e in un caso su cinque giunge a guarigione spontanea. La Svizzera, inoltre, non è paragonabile ad altri Stati in cui una massiccia parte della popolazione è stata contagiata dal virus e soffre dei disturbi causati dall’epatite C cronica: nel nostro Paese, al contrario, il tasso di nuove infezioni è basso, come lo è anche il numero dei soggetti che hanno contratto l’infezione e quello dei malati. Per questo motivo, nonostante l’estensione della rimunerazione, l’UFSP sconsiglia di svolgere i test per soggetti in cui il decorso è asintomatico e nei quali non sussiste un elevato rischio di trasmissione o di complicazioni.
Con la nuova estensione della rimunerazione, l’UFSP conferisce la responsabilità dell’impiego della terapia ai medici specialisti. Pertanto anche in futuro gli infettivologi, gastroenterologi specializzati in epatologia e specialisti in medicina delle dipendenze saranno gli unici a poter decidere per quali pazienti sarà appropriato applicare una terapia. Per poter monitorare le conseguenze dell’estensione della rimunerazione, la misura sarà inizialmente introdotta per due anni.
L’UFSP sta inoltre continuando le trattative con i titolari delle omologazioni di altri medicamenti per l’epatite C altrettanto costosi, di modo da estendere la rimunerazione anche di questi ultimi, nel caso in cui vi fosse la disponibilità a ridurne il prezzo in modo consistente.
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