Strategia 2017-2020: prosegue la lotta della Svizzera contro il commercio illegale e l’uso abusivo delle armi leggere e di piccolo calibro

Berna, 23.06.2017 - Ogni anno più di mezzo milione di persone nel mondo muore di morte violenta. Le armi leggere causano il numero più elevato di queste morti, rispetto a tutte le altre categorie di armi. Nonostante l’impegno internazionale, nel quale la Svizzera si impegna attivamente, queste armi continuano a rappresentare in molte aree una minaccia per la pace, la sicurezza e lo sviluppo. La Svizzera ha pertanto definito gli obiettivi e le priorità del suo coinvolgimento in questo ambito per il periodo 2017-2020, durante il quale continuerà a fornire un contributo concreto, a livello politico e operativo, per prevenire la violenza armata.

La nuova strategia è testimonianza della volontà della Svizzera di continuare a impegnarsi per un mondo in cui nessuno debba più subire le conseguenze negative del commercio illegale e dell’uso abusivo di armi leggere e di piccolo calibro, un mondo in cui siano possibili la pace, la sicurezza e uno sviluppo economico e sociale sostenibili.

L’entrata in vigore del Trattato sul commercio delle armi, nel dicembre 2014, l’attuazione in corso del Programma d’azione dell’ONU sulle armi leggere e di piccolo calibro, gli strumenti regionali pertinenti e l’approvazione di un obiettivo specifico per la riduzione dei flussi illegali di armi nel quadro dell’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile sono invece testimonianza della volontà della comunità internazionale di gestire questo problema. In concreto, nel quadro dei meccanismi di assistenza regionali dell’OSCE e del Consiglio di partenariato euro-atlantico, dall’anno 2000 sono state distrutte più di 670 000 armi di piccolo calibro e più di 55 000 tonnellate di munizioni convenzionali e, parallelamente, è stata migliorata la sicurezza di oltre 100 depositi di armi e munizioni. In Africa due terzi degli Stati dispongono, dal 2012, di una commissione nazionale per le armi di piccolo calibro competente per gli orientamenti politici, la ricerca e il monitoraggio dei progressi nella lotta contro il commercio illegale.

Ma nonostante i successi restano ancora parecchie sfide da affrontare, soprattutto legate al deficit di capacità per garantire un’attuazione universale ed efficace degli strumenti, alla produzione illegale di armi di piccolo calibro e agli sviluppi tecnologici, alla marcatura non sistematica delle armi e al carente scambio di informazioni. A tutto ciò si aggiungono l’impiego di questo tipo di armi da parte di attori non statali e il fatto che le armi entrate in circolazione con traffici illeciti alimentano i conflitti, l’estremismo violento, il terrorismo e la criminalità organizzata. Un’ulteriore difficoltà è posta dall’impiego di componenti e munizioni di armi di piccolo calibro per creare ordigni esplosivi improvvisati da usare proprio in aree e città densamente popolate.

In questo contesto la Svizzera definisce la strategia da seguire nell’ambito del suo ulteriore coinvolgimento nella lotta internazionale contro il commercio illegale e l’uso abusivo di armi di piccolo calibro per il periodo 2017-2020. Gli obiettivi della strategia si concentrano sull’attuazione piena ed efficace e l’applicazione universale delle convenzioni multilaterali, sull’incremento della sicurezza umana mediante la riduzione e la prevenzione della violenza armata e su una presa di responsabilità da parte di ogni Stato. Nell’ottica di un approccio coerente e articolato, cinque dipartimenti – DFAE, DFGP, DDPS, DFF e DEFR – collaborano fianco a fianco per l’attuazione della strategia. Nel periodo 2017-2020 la Svizzera investirà annualmente circa 5 milioni di franchi per la lotta contro la proliferazione delle armi di piccolo calibro. Assieme a partner internazionali e regionali sostiene iniziative e progetti concreti, soprattutto nell’ambito del potenziamento delle capacità, distacca esperti civili e militari per garantire effetti durevoli in campo e dirige l’attività politica a livello multilaterale.

La terza strategia nel campo della proliferazione delle armi di piccolo calibro dal 2008 segue così il positivo solco tracciato dall’azione precedente, adeguando nel contempo le sue priorità e attività alle nuove sfide e promuovendo sinergie con settori correlati. La strategia è espressione del fermo convincimento che la lotta internazionale contro la proliferazione delle armi di piccolo calibro resta cruciale nell’ottica dell’impegno della Confederazione per la promozione della pace e dei principi umanitari e per la sua politica nel campo dello sviluppo, dei diritti umani e della sicurezza, oltre a fornire un contributo sostanziale all’attuazione dell’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile.


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