Adesione della Svizzera al terzo Protocollo facoltativo alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo

Berna, 24.04.2017 - La Svizzera ha aderito al Protocollo facoltativo alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo che istituisce una procedura per la presentazione di comunicazioni. Lo strumento di adesione è stato depositato ufficialmente il 24 aprile 2017 presso la sede centrale delle Nazioni Unite a New York.

Il terzo Protocollo facoltativo costituisce un complemento alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo (Convenzione), già ratificata dalla Svizzera, e ai suoi primi due Protocolli facoltativi concernenti tre nuovi meccanismi di controllo. Il Protocollo è incentrato in particolare sulla procedura di comunicazione individuale, che consente ai singoli individui di denunciare violazioni delle garanzie sancite dalla Convenzione dinanzi al Comitato dei diritti del fanciullo – organo indipendente composto da 18 esperti internazionali – dopo aver esaurito tutti i rimedi giuridici interni disponibili. Con la procedura di comunicazione interstatale, inoltre, uno Stato parte può segnalare al Comitato che un altro Stato parte non rispetta i propri obblighi derivanti dalla Convenzione o dai Protocolli facoltativi. Se sussistono informazioni attendibili secondo cui uno Stato parte viola gravemente o sistematicamente i diritti sanciti dalla Convenzione o dai Protocolli facoltativi, il Comitato può avviare una procedura d’inchiesta. Finora l’unico strumento di controllo di cui disponeva il Comitato era la procedura di verifica dei rapporti periodici degli Stati parte sull’attuazione della Convenzione e dei Protocolli facoltativi.

La procedura dinanzi al Comitato non sfocia in una sentenza, bensì in cosiddette constatazioni che possono essere completate da raccomandazioni destinate allo Stato parte in questione. Contrariamente alle sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo, le constatazioni del Comitato relative alle violazioni della Convenzione e dei Protocolli facoltativi non sono giuridicamente vincolanti.

La Svizzera ha già riconosciuto meccanismi analoghi per altre convenzioni delle Nazioni Unite, dato che per poter garantire in modo effettivo il rispetto dei diritti umani è importante disporre di strumenti di controllo efficaci. La Svizzera partecipa attivamente anche agli sforzi per potenziare questi meccanismi di controllo e promuoverne l’ampliamento. L’adesione al terzo Protocollo facoltativo rafforza l’importanza della Convenzione a livello pratico e si inquadra nella lunga tradizione dell’impegno internazionale della Svizzera per la tutela e la promozione dei diritti umani.

Il terzo Protocollo facoltativo è entrato in vigore il 14 aprile 2014 dopo la ratifica da parte del decimo Stato. Finora è stato firmato da 50 Paesi e ratificato da 33.

L’Assemblea federale svizzera ha approvato il terzo Protocollo facoltativo il 16 dicembre 2016, autorizzando così il Consiglio federale a dichiarare l’adesione della Svizzera. Dopo la scadenza del termine di referendum, il 7 aprile, lo strumento di adesione firmato dalla presidente della Confederazione e dal cancelliere della Confederazione è stato depositato il giorno 24 aprile 2017 presso la sede centrale delle Nazioni Unite a New York. Per la Svizzera il Protocollo entra in vigore tre mesi dopo il deposito dello strumento di adesione, ossia in data 24 luglio 2017.


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