Alle start-up l’ecosistema svizzero piace

Berna, 29.03.2017 - Il 29 marzo 2017 il Consiglio federale ha preso atto del rapporto sulle giovani imprese in forte crescita. Nel complesso, la situazione delle start-up in Svizzera è buona. Nonostante questo risultato tutto sommato positivo, in alcuni settori è necessario intervenire. Come in passato, l’attenzione va rivolta al progressivo miglioramento delle condizioni quadro. Anche il finanziamento di queste giovani imprese rimane una questione aperta.

Con l’approvazione del postulato Derder (13.4237), il Consiglio federale si era dichiarato disposto ad approfondire la situazione delle giovani imprese in forte crescita in Svizzera, per individuare eventuali carenze e, se necessario, proporre misure adeguate. Questo primo, solido rilevamento mette in luce, per l’ecosistema svizzero delle start-up, un quadro positivo anche nel raffronto internazionale. La Svizzera figura tra i Paesi con le migliori condizioni quadro per le attività imprenditoriali. Costituire un’impresa in Svizzera, tuttavia, non è una possibilità di carriera altrettanto stimolante come in altri Paesi che fondano la propria economia sull’innovazione. In Svizzera la quota delle costituzioni aziendali è infatti leggermente inferiore principalmente perché solo poche persone diventano imprenditori per necessità, merito di un’elevata partecipazione al mondo del lavoro, di un tasso di disoccupazione relativamente basso e delle buone prospettive di guadagno in numerosi settori professionali.

Nel suo rapporto, il Consiglio federale constata che il finanziamento delle start-up rimane una questione aperta. Il mercato del capitale di rischio funziona tutto sommato bene, è attivo e si articola in una fitta rete di contatti internazionali. Con una quota di investimenti con capitale di rischio dello 0,044 per cento del prodotto interno lordo (PIL), la Svizzera occupava nel 2015 il secondo posto in Europa, dietro alla Finlandia. A livello internazionale, però, accusa un netto distacco rispetto ai Paesi leader come Israele (0,383 %) e gli Stati Uniti (0,284 %).

Oltre alle varie offerte di finanziamento private e cantonali esistono, a livello federale, il sistema delle fideiussioni per PMI, la Società svizzera di credito alberghiero (SCA) e il fondo tecnologico. Con un programma di formazione, inoltre, la Commissione per la tecnologia e l’innovazione (CTI) «forgia» gli imprenditori di domani e assiste i neoimprenditori con un apposito coaching professionale. Al momento, quindi, il Consiglio federale non ritiene necessario lanciare un programma di finanziamento pubblico a sostegno delle start-up. In Svizzera le condizioni quadro economiche sono nel complesso tra le migliori al mondo. Si tratta comunque di perfezionarle di continuo, adeguandole alle dinamiche dell’economia e agli sviluppi tecnologici.

Per garantire che l’ecosistema svizzero delle start-up rimanga attrattivo, il Consiglio federale continuerà a studiare come ottimizzare le condizioni quadro.


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Martin Godel,
capo supplente Direzione promozione della piazza economica,
capo Politica a favore delle PMI,
SECO,
tel. +41 58 462 29 61



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